Si chiude il 2023

Siamo arrivati alla fine di questo tormentato anno.

Un anno davvero accidentato, su  molti fronti, pur non essendo un “anno bisesto anno funesto” come ci dice il motto… Eppure… sono successe tante cose, sono accaduti tanti eventi, alcuni estremamente piacevoli, altri diametralmente opposti. Nonostante tutto, però, siamo ancora qui… davanti ad una tastiera, in questa stanzetta piena zeppa di scartoffie e di pensieri… che si affollano nella mente…

Vorrei dire GRAZIE a tutti coloro che mi sono stati vicini, nei momenti belli e in quelli pessimi, ma soprattutto un ringraziamento a coloro che non ci sono stati, perché al fine si sono dimostrati per quello che veramente sono.

Grazie a tutti coloro che mi hanno lanciato coltelli alle spalle, che mi hanno deriso, che mi hanno calunniato, che mi hanno denigrato. Grazie, perché ancora una volta avete dimostrato che io non sono, e non sarò mai, come voi.

Grazie alla mia famiglia, ai miei parenti, agli amici, che mi riempiono ogni giorni di affetto.

Grazie agli amici, vicini e lontani, con cui c’è ancora un bel rapporto, nonostante la distanza e le difficoltà.

Vorrei scrivere una lista di buoni propositi per il nuovo anno, ma non so se funzionerebbe… negli anni scorsi non è andata proprio bene bene quanto avrei voluto… perciò, scaramanticamente, dico solo che vorrei poter leggere tanti libri… oltre che comprarne ancora e ancora, ovviamente!!!

Auguro a tutti voi un felice anno nuovo, con gioia e amore. E che sia un anno di pace, in ogni angolo del mondo, perché ancora una volta c’è bisogno di pace, interiore e non solo.

Propositi per il 2018

Partito il nuovo anno. E si parte con i propositi da portare a compimento in questo lungo anno appena iniziato.

Sinceramente, non me ne sono posti molti, perché non ho grosse pretese. Ma su alcuni, stavolta, voglio porre più attenzione.

A parte completare il libro che ho in mente (e che è fermo da un po’ di mesi causa miliardi di impegni) e iniziare un po’ di attività fisica (vi vedo sogghignare o ridere!!), nonché quello di mettere ordine nelle mie stanze (e parallelamente anche in testa), quello a cui tengo mi è stato suggerito da un caro amico: “vai e conosci un po’ di gente nuova!

Effettivamente, non ha tutti i torti. In tanti anni di viaggi su internet, ho collezionato tantissimi contatti, alcuni anche al di fuori dei confini italiani. Tantissimi amici che negli anni hanno arricchito la mia vita, con cui ho intrapreso conoscenze e altri che, per motivi propri, ad un certo punto si sono incamminati su un percorso diverso.

A coloro che sono restati, voglio dedicare questo anno. Soldi permettendo, cercherò di conoscere un po’ di coloro che, fino ad ora, sono rimasti confinati sullo schermo di uno smartphone, piuttosto che su quello di un pc. Persone in carne e ossa, come me e come voi, vicini e lontani, alti e bassi. Con le loro fissazioni, i loro pensieri, le loro preferenze sui gelati o sui libri.

Ecco, questo nuovo anno lo voglio dedicare a loro e sperare di poterne incontrare molti. Perché ogni tanto è bene spegnere il pc, metter via lo smartphone e bere un buon bicchiere di Negramaro del Salento o di Cannonau di Sardegna e farsi una meravigliosa e sana risata in buona compagnia.

Il primo passo è fatto. A presto.

V.

Capodanno 2018

E siamo arrivati al nuovo anno. Ci lasciamo alle spalle un 2017 molto pesante, un anno estremamente pesante. Per diversi aspetti, sia personali che oggettivi.

Un anno fatto di non lavoro, fatto di impegni (anche pressanti), un anno intenso vissuto fino all’ultimo.

Un anno in cui nuovi amici sono arrivati ed altri se ne sono andati.

Un anno che è servito a capire le pugnalate alle spalle. E per reagire!

Perciò vi dico “grazie” per essere stati miei amici, grazie per essermi stati a fianco e infine grazie anche per avermi fatto del male, perché in questo modo ho capito che razza di persone eravate.

Grazie ad amici, parenti, familiari, compagni di scuola, compagni di volontariato, grazie a tutti voi.

Un pensiero ai miei cari nonni, a mio padre e ai miei zii.

Punti di vista

Un giorno un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: «Sono cieco, aiutatemi per favore». Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un’altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato. Il pubblicitario rispose: “Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo”.

Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto: «Oggi è primavera e io non posso vederla».

Morale: cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.

Se non inoltri questa mail non ti capiterà nulla, ma inviala almeno a quelle persone che secondo te meritano di vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere sempre sorridere, perché il loro sorriso renda migliore questo mondo.

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti….

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all’esame finale.

Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all’editore di una rivista settimanale.

Per scoprire il valore di un’ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l’aereo.

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.

Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d’argento..

Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

L’origine di questa poesia è sconosciuta ma porta fortuna a coloro che la mandano in giro (e poi è carina!).

Non tenerla per te, ma inviala a tutti quelli a cui auguri Fortuna!

Invito della Follia

6c38823693368b1c16854adc158085f7La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè, la Follia propose:
“Si gioca a nascondino?”.
“Nascondino? Che cos’è?” – domandò la Curiosità.
“Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò
sarà il prossimo a contare”.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.
La Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d’alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.
L’ Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove.
“CENTO! – gridò la Follia – Comincerò a cercare.”
La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto.
E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: “Dov’è l’Amore?”.
Nessuno l’aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi, sotto le rocce.
Ma non trovò l’Amore.
Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido.
Era l’Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare.
Si scusò, implorò l’Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre.
L’Amore accettò le scuse.
Oggi, l’ Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.

Ovviamente non è farina del mio sacco, ma stasera mi è tornata sotto mano e ve la ripropongo volentieri!

Chat & chat

Gli uomini (in senso ampio) sono strani… Una riprova sono tutti quei fantomatici “amici” che ho accumulato in tutti questi anni di chat.

Ci sono contatti che rappresentano persone vere, in carne e ossa, ossia che ho incontrato dal vivo e che riescono, in molti casi, nonostante la distanza e la lontananza, a far sentire la loro presenza… forte… di cuore…

E poi ci sono quintali e quintali di nomi, che stanno lì solo per prendere polvere e a non essere più utili di una zanzara nel cuore di una calda notte estiva…

Bologna 2011

Prendete una tranquilla domenica d’agosto… facciamo il 7…

Prendete l’idea di andare a trovare un caro amico che abita a Bologna…

Cominciate a spulciare sul sito di Trenitalia le coincidenze…

Cominciate a pensare anche che ci metterete quasi 2 ore, perché avete deciso di sfruttare i treni regionali e non gli InterCity o peggio ancora i famigerati FrecciaRossa o FrecciaArgento, dai costi assurdi e stratosferici…

Partite, armi & bagagli, armati di macchina fotografica digitale, acqua e un po’ di pazienza…

Arrivate quasi a mezzogiorno… fatevi due passi, tanto per stimolare l’appetito…

Prendete anche un bel po’ di fiato… ma soprattutto. giratevi in lungo e in largo la città…

 

Mondo blu

Qualche giorno fa un mio caro amico mi chiama ed esordisce: “Che ne pensi di andare in piscina insieme?” Lì per lì avrei voluto rispondergli con un “Ma te sei tutto matto!”… Poi però… mentre lui mi illustrava tutte le sue buone intenzioni… nella mia testolina c’era una piccola voce che mi urlava: “Vai bischero, è la volta buona che la smetti di poltrire e ti metti a far qualcosa, così siete in due, non c’hai più scusanti!”

E così… mi sta convincendo… Considerando che sono un tipo piuttosto tosto e cocciuto (Leone ahimé)…

Domani pomeriggio, sosta da Decathlon per un po’ di acquisti in tema… Sos bancomat! Eheheheheh

E poi sabato mattina, primo tuffo! Si vabbè, tuffo per modo di dire, visto che non so nuotare… Intanto provo e poi vedrò se e come continuare.