Pensieri di inizio estate 2023

Ormai è partita l’estate 2023, con le sue belle giornate, le cicale, il sole, il caldo…
Eppure, per gli impegni presi, vedo ancora nuvole scure all’orizzonte!

Non è tanto per gli eventi internazionali (crisi climatica, guerre, etc), ma per ciò che accade qui, nelle nostre zone. Devo assistere, mio malgrado, a scene disgustose, ignobili, a episodi che definire squallidi sarebbe quasi un complimento!
Ci sono persone, anche sedicenti amici, in lotta per una poltrona. Intendo lotta vera, quasi con il coltello tra i denti, che smuovono mari e monti pur di arrivare alla cadrega. Che non è nemmeno pagata, perché è volontariato! Però per loro è simbolo di potere, simbolo di dominanza, di possesso, di rendere gli altri sudditi al cospetto del re/regina.
Rendiamoci conto dove siamo andati a finire: una lotta intestina per una poltrona di “comando” ma che è scomoda e nemmeno pagata!! E c’è gente che venderebbe la madre pur di arrivarci.
Oppure, assistere ad assemblee dove il diritto viene palesemente calpestato in funzione di una consuetudine “praeter legem” che però, di fatto, adesso è totalmente contraria alla legge. Arzigogoli contorsionistici, che sparigliano il buon senso… “eh ma finora si è fatto così” oppure “ma s’è sempre fatto così”. No. Non esiste più il “si è sempre fatto così” fin dal 1994 (prima legge sulle Onlus) ma soprattutto dal 2017, con la riforma del Terzo Settore! Che è una porcata, ma su alcuni aspetti ha una sua logica. Trasparenza, democraticità, una tessera un voto. Abominevoli, semplicemente abominevoli.

Ecco… certe volte mi viene da pormi la fatidica domanda “ma chi me l’ha fatto fare?”, perché sopportar tutto questo è veramente uno stress, quotidiano! Certi personaggi, poi, non aiutano nemmeno, anzi. Con le loro macchinazioni alle spalle, fanno di tutto per metterti zizzania, per aizzarti la gente contro, per metterti nei casini, per tirarti addosso merda, per distruggerti… Per il solo piacere infame e meschino di gioire dei tuoi fallimenti. Salvo poi chiamarti quasi a notte inoltrata e chiederti, implorando, di aiutarti con l’ennesimo casino informatico, risolto in 5 minuti (cronometrato a orologio). Quando i burocrati servono, si fa finta di averli infamati fino a un istante prima… a casa mia si direbbe avere la faccia come il culo!

Però poi, in questo mondo che è il volontariato, riessci anche ad incontrare persone fantastiche, dal cuore d’oro, dagli abbracci calorosi e dai sorrisi contagiosi. Persone che ti aiutano, anche solo con una serata a chiacchiere & birra… per farti dimenticare le merde ipocrite che devi rivedere ogni giorno…

E buona estate anche a voi!

Benzina estetica sul mondo

Madrid fa da sfondo a questo nuovo romanzo di Matteo Zanini.

I protagonisti sono due ragazzi, Charlie e Aaron. Non si conoscono, non hanno nessun legame tra di loro, nemmeno amici in comune, eppure un rapido sguardo in aeroporto sarà la scintilla che li porterà ad incontrarsi.
Charlie si è preso un periodo di pausa dopo la fine della storia con François, una storia importante ma conclusa con un taglio netto; Aaron è alla ricerca di svago e avventure.
Un colpo di fulmine legherà i loro sguardi, nella calda e vitale Madrid.
Eppure, nubi oscure di tanto in tanto avvolgono gli animi dei due ragazzi: sono i ricordi e le angoscie che tornano a tormentarli.

L’ultima fatica letteraria di Matteo ci fa percepire tutta la maturità che il giovane scrittore ha maturato dal suo primo volume, “La notte delle fate”, del 2011. Se nel suo primo volume si percepiva un qualche incedere un po’ affaticato, forse anche per la sua “prima volta”, qui invece il racconto scorre, si legge con fluidità, con chiarezza, nonostante le lunghe riflessioni interiori dei protagonisti. Affrontiamo insieme a loro le paure, le preoccupazioni, ma anche gli slanci di passione, di sete di conoscenza, di innamoramento e di caduta.
Pagina dopo pagina, siamo catturati dal procedere degli eventi, da ogni nuovo pensiero che affolla la mente di Charlie e da ogni nuovo dubbio che si affaccia dentro Aaron.

Ovviamente, non vi svelo il finale, questo dovrete scoprirlo da soli.

Casa Editrice Le Mezzelane, collana Genere Plurale, costo circa 15€.

DA LEGGERE!!!

Ohibò 2021

Sei mesi. Maremma gatta, come vola il tempo!!

Un tempo strano, a volte sospeso, a volte velocissimo.

La pandemia mi ha stravolto. Alcune consuetudini sono saltate, altre sono rimaste pressoché le stesse.

Però, mi sono dimenticato del mio blog per ben 6 mesi!! Non mi era mai successo, di dimenticarmelo per così tanto tempo!!

Un po’ come per quel libro che hai sul comodino, che ti riprometti di iniziare a leggere, che è lì che ti “guarda” come per dire “oh, ma io?”…

Ma tu, distratto, lo guardi, ti riprometti di iniziarlo, ma puntualmente te ne dimentichi. O, inconsciamente, non lo vuoi leggere. Chissà!

Impegni. Impegni. Giornate che scorrono, a volte con la lentezza di una tartaruga. Altre che volano via come soffiate da un vento impetuoso, che scompiglia capelli, abiti, pensieri.

Ti soffermi un attimo, alzi lo sguardo: il cielo è plumbeo, forse arriverà un temporale. Senti l’umidità nell’aria.

Vai a letto. Inizia a piovere. Il gocciolio delle grondaie non ti fa dormire. Un lampo, un tuono. Sarà di nuovo una lunga notte.

Lei è ancora lì, pronta ad assalirti al collo. Ti opprime, ti stringe. I polmoni si gonfiano d’aria, ma non puoi resisterle.

Il mattino, di nuovo, ancora. Un altro giorno. Uno dopo l’altro.

Siamo a metà 2021. Non sembra vero. Non sembra reale!

Si riparte col 2020

Un po’ di presenze, un po’ di assenze, un po’ di riflessioni.

In questi ultimi tempi sono stato un po’ lontano dal mio blog, impegnato su tanti fronti, soprattutto impegnato nelle associazioni che seguo.

Mi sono dilettato di più a scrivere pensieri e riflessioni su Twitter e Facebook, oppure a fotografare qualcosa di interessante e mettere online su Instagram.

Ma di tanto in tanto, passati gli impegni, mi sono soffermato sulla bacheca, a guardare le statistiche, gli accessi, le ricerche… a domandarmi quando avrei potuto trovare un momento per scrivere ancora sul mio blog.

Uno pensa che un disoccupato abbia milioni di giornate di fancazzismo puro, senza far nulla, senza impegnarsi in nulla. Niente di tutto ciò! Provate a star dietro a due associazioni musicali e soprattutto provare a seguire la burocrazia del sistema protezione civile, e poi ne riparliamo!

In tutto ciò, ogni tanto una serata con gli amici, due risate, un po’ di alcool (beviamo sempre con moderazione), qualche discussione, tanti confronti costruttivi… passa il tempo…

E il 2020 è già arrivato, con il suo carico di aspettative, di buoni propositi, di incertezze, di sogni.

Mi sono ripromesso di leggere di più, perché questo 2019 è stato un anno di poche letture, e questo non me lo posso perdonare. Ma il letto e la stanchezza spesso hanno avuto il sopravvento. Con buona pace dei libri che ho acquistato e che aspettano ancora di essere letti.

Poi ci sono altri progetti, che voglio completare, e sogni che spero di poter realizzare.

Sarò più misantropo, purtroppo. Eh, non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo: mi ci portate a diventarlo, poi ne prenderete le conseguenze.

C’è sempre la discussione politica, quotidiana. La sfida tra fasciolegaioli e chi invece vuole ancora un paese fondato sul diritto, sull’uguaglianza, sulla solidarietà e sull’accoglienza. Un paese che ha avuto la malaugurata sorte di sdoganare rigurgiti fascisti e non si vergogna più di questo dipinto nero, segno che a qualcuno fa comodo. Persone insulse, purtroppo. La destra moderata dovrebbe capire che gli estremismi non pagano, anzi. E smetterla con questo continuo “al lupo al lupo” contro i comunisti, che non ci sono più, non torneranno più, non hanno fatto male al paese, al contrario dell’URSS. Perché tutte le conquiste sociali, in Italia, le abbiamo avute alla lotta di sinistra. Se non vi sta bene potete rinunciare a curarvi in ospedali pubblici, potete rinunciare a mandare i vostri figli alla scuola pubblica, potete rinunciare al contratto collettivo nazionale di lavoro e lavorare tutti i giorni senza tutele, potete rinunciare alla sicurezza pubblica e pagarvi la scorta armata privata. Potete fare tante cose, pagate e nessuno vi dirà “pio”.

Il 2020 si prospetta di saluto per amici e parenti che hanno la fissa per la politica e non vedono altro che non sia per forza politicizzato. Tanto, a dirvi che Cristo non è morto nel sonno, non ci credete, per cui siete liberi di andarvene. La Viacard ve la regalo io!

Nuovi progetti stanno per partire: la mia reflex, quest’anno, farà gli straordinari. Sì, quest’anno ho voglia di fotografare. Tanto. Tanti posti. Nuovi. Spero di trovare amici per andare a zonzo a divertirsi di tanto in tanto.

Quest’anno è l’addio a Windows 7. Ma anche no! Sul mio laptop me lo tengo stretto. Non passerò a 10, non ne ho proprio voglia. E’ il miglior sistema operativo che Microsoft abbia prodotto, il più semplice, il più completo, il più funzionale. Poi tanto c’è Linux ad aiutarmi, oppure il mio Mac per le cose più complesse. Ma Windows 7 per me rimane.

Ma a Flickr, che sta succedendo? Svenduto da Verizon-Yahoo e acquistato da SmugMug, col tempo sta perdendo lo smalto di un tempo. Mi tocca abbandonare uno spazio dove mi trovavo bene, anche se pagante, e trovare soluzioni alternative (magari spostando tutte le foto qui sul mio sito). Peccato però. Pessime strategie commerciali.

Tempus fugit. A presto!

Pensieri, parole, libri

img_0198Di tanto in tanto mi soffermo sul mio blog qualche minuto, guardo e riguardo un po’ tutto quello che ho scritto finora, ma poi finisco per veleggiare nel web a fare mille e altre più cose. E’ sempre così: ci sono tanti impegni e così poco tempo a disposizione!

Ultimamente però, complice il dover fare il pendolare tra casa e lavoro, ho finalmente rispolverato la mia fantastica libreria/biblioteca. Un compagno di viaggi migliore di un libro non c’è, garantisco!!

Perché in compagnia di un bel volume, quei 40 minuti di distanza tra la stazione di Pistoia e quella di Firenze Santa Maria Novella sembreranno ore, anche giorni, se il romanzo che state leggendo riesce a coinvolgervi così tanto e bene. A me succede proprio così.

Sono stanto Tiziano Terzani mentre scrive dalla sua amata Asia, oppure Robert Langdon mentre è in giro per Firenze a svelare il mistero della sparizione della maschera funebre di Dante Alighieri, ma sono stato anche il mago Potter che, divenuto adulto, deve affrontare l’adolescenza dei figli e una strana sensazione a lui tanto familiare come il dolore alla cicatrice.

I libri sono tutto questo: ci permettono di scoprire torbidi segreti e ruberie, come scrive Fittipaldi, ma anche di riflettere sul mondo che ci circonda, ostinato nel classificare bene e male solo dal punto di vista occidentale (come spiega Terzani). I libri ci permettono di capire molto bene i sacrifici della Seconda Guerra Mondiale e la lotta partigiana che ci ha poi donato una Carta Costituzionale tra le più moderne al mondo (leggasi Calamandrei).

Leggiamo, leggiamo tanto! Sfruttiamo di più il nostro cervello, i nostri momenti liberi per un libro. Stacchiamo la spina alla tv. Stacchiamo la spina a tablet e smartphone ogni settimana. Diamoci una tregua con il resto del mondo e regaliamoci un po’ di cultura e di sapere.

Vi lascio con una bellissima frase che ho carpito qualche giorno fa: «Diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.»

Senza il Gatto

giglio_bianco_jpgSon già passati 3 anni. 36 mesi. Oltre 1000 giorni. Te ne sei andato, lontano da noi, con un brutto tentacolo che avvolgeva il tuo cervello.

Ci hai lasciati, in questa vita terrena, e non potremo più divertirci con il tuo sorriso di gioia, la tua solarità, il tuo bischereggiare da romano e il tuo essere sempre e solo il Gatto.

Non abbiamo mai avuto modo di vederci, ma interner ci ha dato un’occasione unica: scriverci. Quasi ogni giorno, raccontarci di noi, momenti tristi e di gioia, solitudine e non, delle nostre paure e delle nostre risate.

Sai, ogni tanto riprendo le nostre chattate, e sorrido quando leggo le tue parole, cercando nella mia mente di “sentire” la tua voce mentre mi dici a voce ciò che ci siamo sempre scritti. E non sai quanto avrei voluto, un giorno, abbracciarti forte, perché nonostante tutto, avevi sempre una parola anche per l’Eroe che si abbatteva.

Ti ho fatto una promessa, qualche mese prima che tu ci lasciassi, e la manterrò. Il progetto non è ancora pronto, ma tu sarai per sempre in quel progetto. Sarai lì, vivo nelle pagine.

E vivo nei nostri ricordi e nei nostri cuori.

Ciao Andrea, ciao gattone. Ti vogliamo ancora un mondo di bene!!

Il cielo

Quante volte ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa
e non c’è pietà per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo
quante volte avrei preso il volo
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà
il cielo
quanti amori conquistano il cielo
perle d’oro nell’immensità
qualcuna cadrà
qualcuna invece il tempo vincerà
finché avrà abbastanza stelle il cielo
quanta violenza sotto questo cielo
un altro figlio nasce e non lo vuoi
Amalo! Gli spermatozoi l’unica forza
tutto ciò che hai
ma dimmi… ma che uomo sei…

Se non riprendi un barattolo di vernice insieme a me
e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio
questo mondo così stanco,
dell’amore che vuoi,
dell’amicizia che rincorri da sempre.
Dipingiamolo di noi,
di noi zerofolli,
di noi zeromatti,
a noi che basta un sorriso, una stretta di mano

e a me che basta semplicemente dirvi… Vi amo!

E’ notte alta e sono sveglio…

Mi viene immancabilmente alla memoria questa canzone… E’ mezzanotte passata, la radiosveglia segna 00:44, la sveglia puntata per le 08:15 di domani mattina…

Ma non ho ancora sonno… non sono ancora caduto tra le braccia di Morfeo…

Pensieri sconclusionati si affollano… ma chi li ha fatti entrare???

Guardo i libri accatastati dentro la libreria, sul cassettone, sul comodino, sopra la scrivania, sulle sedie… e penso che devo assolutamente catalogarli e sistemarli!

Penso ai panni da lavare… ai jeans che tra poco si indosseranno di nuovo perché cominceranno a calare le temperature…

Penso ai 24.4 °C che segna il sensore fuori dalla finestra…

Penso alla digitale e a tutte quelle foto che volevo scattare…

Ma non è ancora finita, l’estate non è ancora conclusa…

Anche se… tempus fugit… Che poi, questo simpatico Signor Tempo… che avrà mai da scappare… boh…

Vabbuò, ho capito, sto delirando… è giunto il momento della ninna…