La legge è uguale per tutti

220px-Reggio_calabria_monumento_all'italiaQuesta frase campeggia in ogni tribunale della nostra italica repubblica. Insieme al capoverso aggiunto secondo la quale la giustizia è amministrata in nome del popolo italiano. Oh si, sulla carta sicuramente… ma nei fatti, è una sporca menzogna!

La legge NON è uguale per tutti, perché se ti puoi permettere dieci o venti avvocati, portaborse, lacché, se sei un ex presidente del consiglio dei ministri, se sei ricco e potente, la legge la inganni a man bassa, semplicemente perché la legge non è perfetta MAI.

E se mai, per bontà divina, questo sacrosanto diritto fosse sancito da un organo giudicante, basta invocare i 10 milioni di italiani che ti hanno votato per assurgere a una sorta di assoluzione per acclamazione, quasi fosse l’elezione al soglio pontificio di un cardinale sopreso in un bordello di periferia a commettere atti non proprio puri.

Vedere un 70enne difendere il suo presunto buon nome, nonostante 20 anni di giudizio, semplicemente perché da quando è sceso in campo si sono accorti delle sue malefatte e che ha evitato quasi sempre il carcere grazie o alle sue leggi o a quelle fatte dai suoi presunti oppositori, oppure accendere la tv o aprire il sito internet di un qualsiasi giornale italiano e leggere i suoi adepti che si stracciano le vesti in sua difesa, nonostante sia un LADRO a tutti gli effetti e certificato da una sentenza che non ha potuto evitare, mi fa capire quanto siamo caduti in basso.

“Ogni popolo ha il governo che si merita” diceva Aristotele 2500 anni fa… ergo, noi quinci ci meritiamo tutto quello che abbiamo avuto in 20 e passa anni! Governi di fantocci, di ladri, di bugiardi, di banchieri senza scrupoli, di farabutti patentati, di ignobili meschini e fascisti, xenofobi, puttane e papponi, sfruttatori e ingordi, insomma ci siamo meritati questa merda perché abbiamo avuto la presuzione di cambiare un sistema che si autorigenerava. Abbiamo avuto l’ardire di curare il male con la stessa causa che l’ha scatenato, con il risultato di avere in mano solo un pugno di mosche, debiti in tasta e la pistola alla tempia.

Grazie, signore e signori della politica: con la vostra ingorda fame di soldi, avete distrutto il futuro di generazioni e generazioni di ragazzi e ragazze. Ci avete svuotato l’anima, infranto i sogni, uccise le speranze!

Essere 30enni oggi in Italia vuol dire che fatta la legge, trovato l’inganno. Grazie. Avete creato per noi il più precario dei futuri.

Viva Tortora!

Enzo_tortora_arresto Ho letteralmente amato “Portobello”, il venerdì sera non c’erano storie: prima mi guardavo il programma e poi a nanna! Enzo Tortora era un vero gentleman, un signore di altri tempi, un uomo che entrava in punta di piedi nelle case degli italiani e che, con loro, si metteva in poltrona e discuteva sui temi che affrontava ogni sera.

Nuove invenzioni, persone scomparse, idee… Portobello era un contenitore nuovo e innovativo, scopiazzato in lungo e in largo nei decenni a seguire.

E lui, Enzo Tortora, si è difeso in carcere e in tribunale da accuse non fondate, da calunnie gratuite e da una persecuzione giudiziaria che fu senza precedenti.

Ma lei, presidente Berlusconi, NON è nemmeno lontanamente paragonabile a quel galantuomo di Tortora. Lei, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ha chiesto, redatto, ottenuto, promulgato e utilizzato leggi di questo Stato per difendersi dai giudici, ha anticipato i termini di prescrizione del reato, ha gettato fango su un pilastro della Repubblica, la Magistratura, che sì ogni tanto può sbagliare, ma che mi sembra quantomeno assurdo che si diverta a star dietro a tutti i reati che, direttamente o indirettamente, la vedono coinvolto. Perché, nel caso non lo sappia o faccia finta di non saperlo, la prescrizione non implica l’assoluzione. Il reato persiste, solo che per un cavillo temporale si dichiara non più idoneo ad essere sottoposto ad azione penale o civile. Ma chi è ladro, lo rimane sempre, anche se non è più chiamato a rispondere delle sue azioni davanti a un giudice.

Il signor Tortora non ha mai usato mezzi radiotelevisivi per gettare fango sulla Magistratura, ma solo per far luce sulla sua ingiusta carcerazione. Si è dimesso da europarlamentare ed ha affrontato il giudizio. Ma solo alla fine di tutto, quando è stato dichiarato totalmente innocente, è tornato in tv e ha ringraziato chi lo ha sempre sostenuto e gli è sempre stato a fianco.

Lei, Presidente Berlusconi, a mio modesto avviso, non può permettersi di fare certi paragoni. Prima di sentenziare qualcosa, provi a farsi un esame di coscienza e valuti se davvero lei ha la facoltà di confrontarsi con queste persone.

Abbia l’umiltà di ammettere i propri errori, rinunciare ai benefici che la sua carica le comporta, difendersi da cittadino qualunque, rinunciare all’immunità parlamentare e, se necessario, farsi un giorno di carcere.

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