Inquinamento 2.0

centrale_nucleare_simpsonArticolo su Il Tirreno in merito alle combustioni:

Le vecchie carrette a 4 ruote? Sono praticamente innocenti, se viaggiano a benzina. Molto più innocenti di un diesel mediamente moderno e ancora di più di un caminetto. È il sorprendente, ma non troppo, risultato delle indagini Arpat, presentate martedì a Capannori nel corso di un convegno promosso dal Tirreno e organizzato dal Comune lucchese, dedicato all’inquinamento atmosferico. Un convegno che toccava da vicino anche la Valdinievole, perché proprio a Capannori sono le centraline di rilevamento e perché piana lucchese e Valdinievole si trovano praticamente nella stessa valle (e condividono la stessa aria).
I tecnici di Arpat e Regione hanno fatto un quadro chiarissimo, dettagliato ed esauriente delle cause di una così forte incidenza di polveri sottili e agenti inquinanti nella Piana che da Lucca arriva fino al Serravalle. E, soprattutto, hanno indicato chiaro e tondo cosa bisogna fare per ridurre e fermare l’inquinamento: va gradualmente, ma rapidamente ridotto il riscaldamento da legna e vanno ridotte le emissioni da diesel.
Le relazioni dei tecnici i hanno cancellato ogni dubbio: certo, il traffico è una fonte importante di emissioni nocive, ma il danno maggiore – dati scientifici e statistici alla mano – arriva dalla combustione del legno. In parole povere i veri nemici sono i caminetti e i fuochi all’aperto. Per questo i tecnici suggeriscono anche di passare alla raccolta a domicilio degli sfalci da parte delle aziende di smaltimento rifiuti e, soprattutto, di investire nell’informazione e nella formazione. Al tempo stesso, l’indicazione uscita dal convegno è di procedere con un piano di azione integrato tra i Comuni della Piana e della Valdinievole.
I sindaci però hanno avuto la conferma che le ordinanze per le targhe alterne, il controllo del riscaldamento e i divieti di accensione possono servire soltanto a evitare denunce penali per non aver rispettato, come responsabili della salute pubblica, le norme che impongono queste azioni. Un aspetto evidenziato anche dal sindaco di Monsummano Rinaldo Vanni, presente al convegno: «Dobbiamo capire se le azioni che portiamo avanti servono effettivamente o sono solamente un paravento per non incorrere in sanzioni. L’unanimità in questo tipo di scelte non è scontata ed è invece necessario che rispetto agli sforamenti scattino delle normative sovraordinate che impongano ai Comuni di muoversi insieme».

Eh certo, la legna inquina, così come le potature di ulivi e viti. Il gasolio e la benzina invece non inquinano, però intanto lì lo Stato incassa soldi con le accise. Ma queste persone, che fanno controlli e sparano queste sentenze, hanno almeno cognizione di causa? Secondo me no! Si bruciano gli scarti delle potature per evitare il profilerare di agenti patogeni, parassiti e altro, non per divertimento. E si è sempre bruciato legna in collina con un giusti criterio. Ci sono  contadini e contadini, così come ci sono politici e politici. Se poi gli scarti delle potature diventano una piccola fonte di reddito e bruciati nelle caldaie a biomassa, ben venga! Ma diamo una mano SERIA ai contadini veri (e non alle SpA agricole).

Ma poi… che c’entra Capannori con tutta la Valdinievole? Lamporecchio e il comune lucchese distano quasi 40 km. I dati, secondo me, non sono oggettivi. Installate allora una centralina ogni due/tre comuni, vediamo cosa viene fuori. Ed evitiamo certi allarmismi fuori luogo!

La pazzia viaggia per strada

Sabato 30 Giugno scorso… a Larciano ci sono le prove per il Rally della Valdinievole… la Strada Provinciale 28 Cantagrillo-Biccimurri non è chiusa al traffico, ma serve per il trasferimento delle auto dalla prima prova al punto di ritrovo, sempre sul territorio del comune di Larciano.

Dalle informazioni apprese, fino alle 23:00 le auto saranno in giro… ok… Nel pomeriggio vado a prendere un’amica di famiglia che è venuta a trovarci… facciamo un po’ di acquisti… intorno alle 21:30 scendo a riaccompagnarla in albergo, e già le macchine di gara tallonano noi “civili”… atteggiamento che, per quanto mi riguarda, mi dà letteralmente ai nervi!

Lasciata la mia amica, rientriamo a casa… o per lo meno, ci proviamo! Sono passate abbondantemente le 23, orario di chiusura di qualsiasi giro di perlustrazione o ricognizione o altro, quindi ci sentiamo abbastanza sicuri e saliamo la SP 28 come sempre.

Iniziamo a salire, le prime case del paesino di Cecina… e incrociamo una prima macchina da corsa! Sorpresi… ma proseguiamo… Una seconda auto! Ci fermiamo per farla passare e salutiamo gli amici che sono lungo il ciglio della strada, a prendere una boccata d’aria fresca e per vedere le auto…

Superato il paese e iniziata la salita del cimitero… un’auto scende a folle velocità, è un’auto da corsa, in mezzo alla carreggiata, con tutti i fari accesi, praticamente sta per fare un crash frontale con me! Faccio in tempo ad accostarmi quanto possibile al muro perimetrale del cimitero di Cecina, mentre il pilota inchioda letteralmente, lasciano diversi metri di pneumatico sull’asfalto, sberciando in malo modo attraverso il finestrino aperto mentre le ruote producevano un irreale fumo derivato dall’attrito dei pneumatici sull’asfalto.

La frenata vista in prospettiva Nord-Sud, ossia nella direzione di marcia dell’auto da rally.

In 2 secondi ho avuto la paura di vedermi accartocciare dentro la mia auto! Ora, io mi ricordo vagamente dell’auto, se non che era predominante il colore blu, ma purtroppo non mi ricordo il numero stampato sopra…

Evidenziate le frenate

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