La risposta del Governo alla mia lettera aperta

Ecco la mail che ho ricevuto dal sito del Governo, in risposta alla mia lettera aperta… Leggete e valutate voi!

Gentile cittadino,

La ringraziamo per il messaggio inviato alla nostra redazione. Il Governo Monti è pienamente consapevole dell’importanza del contenimento dei costi della macchina dello Stato. È per questo motivo che l’argomento è divenuto, sin dal suo insediamento, parte integrante, e centrale, dell’agenda istituzionale.
Vorremmo segnalarle che, a oggi, alcuni importanti risultati sono stati ottenuti. Il Governo ha dapprima provveduto a un interpretazione restrittiva delle norme disciplinanti le retribuzioni dei componenti del Governo; ha avviato – ed è tuttora impegnato a portare a compimento – un’incisiva opera di contenimento delle spese per il funzionamento degli apparati pubblici.
Esemplificative sono, in tal senso, la riduzione delle retribuzioni percepite dai manager pubblici, effettuata proseguendo l’azione già avviata dal precedente Governo, nonché la fissazione del limite massimo per il trattamento economico degli stessi. A tale ultimo proposito, le principali novità sono tre:

1) Viene finalmente messo un punto fermo, senza deroghe o esclusioni, sul tetto massimo retributivo annuo (pari alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di Cassazione) che può essere corrisposto alle persone fisiche che hanno un rapporto di lavoro (subordinato o autonomo) con le amministrazioni pubbliche statali, comprese le Autorità indipendenti;

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Niente spumante, grazie

Io non festeggio. Non c’è niente da festeggiare. Si chiude un’era, quella imperniata sul ruolo politico e privato di Silvio Berlusconi, ma questo non giustifica nessuna festa. Gli italiani lo hanno votato, lo hanno voluto nel 1994, nel 2001, nel 2008. Hanno scelto liberamente di designare questo signore come capo del Governo e quindi come capo del sistema amministrativo della nostra Repubblica. Esattamente come hanno designato Prodi nel 1996 e nel 2006.

Non nascondo che ho avuto dei moti di gioia quando è stato ferito (cavalletto nel 2004 e miniatura del Duomo di Milano nel 2009), ma a mente fredda mi rendo conto che è stato un errore, se non altro perché il tuo avversario politico è una persona come te e come tale, deve essere rispettata sempre, anche se ha idee e valori nettamente e profondamente diversi dai tuoi.

In secondo luogo, personalmente non voglio festeggiare le dimissioni di questo governo, perché ritengo che il momento sia molto più serio. L’Italia è a un passo dal fallimento, per colpa di un “laissez-faire” liberista che non condivido, strozzata da un’economia ferma, stagnante, chiusa da poteri e soggetti che non vogliono cambiare e perdere prerogative e privilegi. Vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca, vogliamo che i conti siano in regola ma non vogliamo sacrifici. Ma è anche vero che in questi anni, di governi di centro-destra e centro-sinistra, poco si è fatto per la nostra economia. Io non sono un economista, ho studiato qualcosa ai tempi di ragioneria, perciò posso solo dare la mia personale visione. Siamo diventati sempre più poveri, almeno noi della maggioranza del popolo, mentre alcuni si sono arricchiti sempre più… pochi… un contrasto, una forbice demografica che progressivamente si è fatta sempre più ampia. Da una parte il grosso della popolazione che si vede ridurre il reddito per effetto delle maggiori spese dovute ai tagli agli enti locali, dall’altra una piccola parte di italiani che invece non risente di questi tagli ma che anzi, per uno strano gioco, vede aumentare il proprio reddito.

E questo, caro presidente Berlusconi, è per effetto delle sue scelte economiche. Lei ha visto aumentare il suo patrimonio personale fino a 7,8 miliardi, io invece mi trovo ancora senza lavoro, a vivere insieme alla mia famiglia, in una casa vecchia e con tanti problemi di ristrutturazione che non ci possiamo permettere, e viviamo tutti con la pensione di mamma, perché quel poco che viene fuori come guadagno dall’azienda agricola di famiglia è reinvestito per l’acquisto di trattore & attrezzature.

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