1° Maggio 2016

Quarto-Stato-Pi-giuseppe-Pelizza-da-Volpedo_a

Buona festa del lavoro a tutti.

A chi lavora con contratto a tempo indeterminato con tutte le garanzie.

A chi lavora con contratto con poche garanzie.

A chi ha un contratto a tempo.

A chi ha una collaborazione che maschera una subordinazione.

A chi lavora quando può, sbarcando il lunario alla meno peggio.

A chi non lavora e deve fare i salti mortali per campare.

Ai politici, che non hanno un lavoro ma il c/c pieno di soldi nostri, indebitamente accreditati ogni mese.

Ai politici corrotti, che si meritano un lavoro vero, tipo 10-15 anni di lavori forzati in una colonia penale agricola, così per capire veramente cosa vuol dire guadagnarsi il pane quotidiano in maniera onesta, come la maggior parte degli italiani.

Ai grandi industriali, che dei diritti dei lavoratori ci si puliscono il culo tutte le mattine come carta igienica.

Ai piccoli industriali, che spesso non mangiano pur di dare uno stipendio ai loro impiegati/operai.

Agli industriali corrotti, che con i sotterfugi delle leggi scritte dai politici corrotti e compiacenti, spostano i soldi all’estero e mandano in rovina le famiglie degli operai e degli impiegati.

Ai preti e ai prelati di Santa Romana Chiesa, quelli onesti.

Ai preti e ai prelati di Santa Romana Chiesa che “pecunia non olet” e allora si buttano sui soldi, sul peccato, sugli attici pagati con le offerte per i bambini bisognosi e se ne sbattono le palle dei poveri e delle famiglie bisognose.

Al Santo Padre, perché il suo lavoro è uno dei più difficili. Soprattutto perché c’è tanto di quel marcio in Vaticano che una discarica non basta. Ce ne vuole una grande come l’Italia intera.

All’Universo, a quella meravigliosa forza che ci unisce e che ci attraversa ogni giorno. Perché in un modo o nell’altro, in un equilibrio cosmico, da e riceve, do ut des.

Buon lavoro a tutti.