Ciao Claudio

Dovevamo rivederci. Dovevamo tornare a sorridere insieme.

Dovevamo abbracciarci di nuovo, tutti insieme.

L’ultima volta ci siamo visti a luglio 2020, nella pausa che la pandemia ci aveva dato, con la promessa che ci saremmo rivisti appena avuti i vaccini e le restrizioni si fossero un po’ allentate.

Non ci siamo potuti rivedere…

Ora invece è tempo dei saluti e delle lacrime.

Ciao Claudio, il tuo sorriso ci mancherà tanto!

Incidenti e responsabilità

velocità-luceLeggo sul giornale Il Tirreno, cronaca di Montecatini Terme, che è stato intitolato un cippo in memoria di una giovane ragazza, morta in un fatale incidente qualche settimana fa, per l’esattezza ai primi di ottobre.

Faccio solo una piccola premessa: rispetto sempre per i morti, sia ben chiaro. Ma al sottoscritto la dinamica dell’incidente non è del tutto chiara.

Dunque… Vorrei capire… Nell’articolo viene scritto che, e cito ciò che viene riportato dal giornalista: “Stavano tornando verso casa. A tradirli è stata la velocità troppo elevata. Quando i due ragazzi sono passati sul dosso pedonale, il loro scooter è schizzato in aria, senza controllo, per poi ripiombare sull’asfalto. Poi, la scivolata fatale verso l’albero sul bordo della carreggiata. Lei 18 anni, lui 19, sono morti sul colpo poco dopo le tre e mezzo della notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre, in viale Adua, a Montecatini.

Mi sorgono dubbi. L’articolo prosegue con “Una strada che invita a correre, nonostante il limite di 30 all’ora. Proprio per questo, dopo che a causa dell’eccessiva velocità si erano susseguiti nel giro di poco tempo quattro incidenti mortali, la passata amministrazione comunale aveva deciso di far realizzare, all’altezza di Largo Cacciatori delle Alpi, un attraversamento pedonale rialzato al posto delle ormai troppo pericolose normali strisce.
Secondo i primi accertamenti eseguiti dalla polizia stradale dopo la tragedia, sembra che la ragazza non indossasse il casco. E forse anche Luca non lo aveva in testa. Cosicché le conseguenze della caduta alla fine sono state letali per entrambi. Lo scooter fuori controllo è rovinato a terra, e con esso i due amici. Entrambi si sono schiantati contro uno dei massicci pini che fiancheggiano il viale. E la loro vita è finita lì.

Quindi:

  1. è notte fonda
  2. sei per strada in scooter che stai tornando a casa
  3. viaggi senza casco
  4. hai la tua fidanzata come passeggero
  5. anche lei senza casco
  6. la strada è bagnata
  7. stai correndo
  8. sai che c’è il limite a 3o km/h
  9. sai che ci sono i dossi

E allora, fermo restando che sono morti e pace all’anima loro, ma chi gliel’ha detto di correre a tutta velocità su uno scooter e per giunta su un tratto dove sai che ci sono dossi e che tutta la strada è viscida per colpa della pioggia?
Perché nessuno si è posto questa domanda???
Oltretutto il ragazzo aveva con sé pure la sua fidanzata! E te ne vai a tutto gas per strada, rischiando anche la tua ragazza che siede dietro di te?
Ma, stranamente, questo non viene accennato nell’articolo. L’attenzione è spostata sulla fatalità.
A me non sembra proprio! Se corri di notte su uno scooter con l’asfalto che è già bagnato, te la vai a cercare.
E se poi ci rimetti le penne, insieme alla tua fidanzata, allora sei un incosciente.

La morte non rende di colpo santi, le colpe rimangono e vanno messe in chiaro.

Senza il Gatto

giglio_bianco_jpgSon già passati 3 anni. 36 mesi. Oltre 1000 giorni. Te ne sei andato, lontano da noi, con un brutto tentacolo che avvolgeva il tuo cervello.

Ci hai lasciati, in questa vita terrena, e non potremo più divertirci con il tuo sorriso di gioia, la tua solarità, il tuo bischereggiare da romano e il tuo essere sempre e solo il Gatto.

Non abbiamo mai avuto modo di vederci, ma interner ci ha dato un’occasione unica: scriverci. Quasi ogni giorno, raccontarci di noi, momenti tristi e di gioia, solitudine e non, delle nostre paure e delle nostre risate.

Sai, ogni tanto riprendo le nostre chattate, e sorrido quando leggo le tue parole, cercando nella mia mente di “sentire” la tua voce mentre mi dici a voce ciò che ci siamo sempre scritti. E non sai quanto avrei voluto, un giorno, abbracciarti forte, perché nonostante tutto, avevi sempre una parola anche per l’Eroe che si abbatteva.

Ti ho fatto una promessa, qualche mese prima che tu ci lasciassi, e la manterrò. Il progetto non è ancora pronto, ma tu sarai per sempre in quel progetto. Sarai lì, vivo nelle pagine.

E vivo nei nostri ricordi e nei nostri cuori.

Ciao Andrea, ciao gattone. Ti vogliamo ancora un mondo di bene!!

Cara maestra…

lacrimeCara maestra Vally, oggi ti abbiamo salutato. L’ultimo saluto terreno. Sei stata con noi per 92 anni, ma noi ti abbiamo conosciuto solo dal 1982, quando ci hai preso per mano e ci hai fatto crescere.

Ti ricordo ancora, il primo giorno di scuola, ci hai accolti e ci hai fatto vedere la scuola, le aule, gli altri alunni, le altre maestre. Ricordo le mattonelle rosse, le grandi finestre, i termosifoni in ghisa dove noi bimbetti ci mettevamo appollaiati a fare merenda, la tua voce dolce di maestra/mamma e le nostre paure nell’affrontare questo grande passo.

Una grande aula… due classi insieme… Era normale, per un paesino piccolo come Cecina, arroccato sulle colline del Montalbano, avere una manciata di alunni che condividevano gli stessi spazi. E tu, riuscivi sempre a insegnarci, con tanta calma e tanto rigore, ciò che i programmi ministeriali dettavano.

Abbiamo imparato le preghiere del mattino (a quei tempi era religione di Stato!!), abbiamo imparato le liturgie della messa, abbiamo imparato che tu e tua sorella avevate i nomi di due opere liriche, poiché vostro padre era un appassionato e vi ha tramandato il gusto di una musica di alto livello.

Sei stata anche severa e rigida, se serviva: la disciplina era importante e tu non hai mai smesso di insegnarla, fino all’ultimo. Ricordo bene la tua canna di bambù, dietro la lavagna, e qualche volta l’hai anche usata (si, signori, a quel tempo c’erano le punizioni e, nonostante Telefono Azzurro, quelle punizioni tanto severe e tanto rigide sono state un toccasana per la nostra educazione! Cosa che, oggi, purtroppo, non esiste per la svogliatezza di genitori e nuovi insegnanti nel voler educare BENE i propri figli).

Hai lottato fino alla pensione, affinché a Cecina rimanesse aperto il plesso scolastico, poi le scelte accentratrici hanno prevalso e nella nostra bella scuola sono stati ricavati appartamenti.

Addio maestra, grazie di cuore per tutto quello che hai fatto per noi, alunni nati nel 1976, ma anche per tutti coloro che ci hanno preceduto e seguito. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Grazie.

Questione morale

220px-Reggio_calabria_monumento_all'italiaLeggo online e sento il tg… Un articolo, scritto e aggiunto in fretta e furia alla Legge Finanziaria per il 2015. Guarda caso, quando si dice coincidenze, un aiutino all’alleato di governo con cui si vuole scrivere i testi delle riforme di questo Paese. Guarda caso, proprio per il reato su cui vi è stata sentenza passata in giudicato e per il quale reato sta scontando una pena alternativa. Guarda caso, come sempre succede in queste occasioni, padre & madre di tale articolo sono sconosciuti.

Ora, caro presidente del consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, le cose sono due: o siete TUTTI un branco di ladri e ve la intendete tra di voi, a prescindere dalla vostra pseudo-provenienza politica. Oppure considerate gli italiani un popolo di idioti.

In entrambi i casi, caro signor Renzi, lei e tutta la combriccola di ministri, state facendo morire di crepacuore il compianto Enrico Berlinguer. Perché voi, la questione morale, la state uccidendo a colpi di falsi sorrisi e Twitter! Mi fate veramente ribrezzo!

Vergognatevi!