Sveglia Italia!

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Oggi in tante piazze si svolge un raduno di famiglie. Si, sono famiglie. Perché dove c’è amore, c’è una famiglia.

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Molti politici e personalità del popolo sbraitano e inneggiano contro il decreto Cirinnà: legittimo il loro punto di vista, ma totalmente deformante e deformato. Oltretutto, manipolando le informazioni in modo da stravolgere e disinformare!

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Siamo governati da cretini

Mi permetto di riprendere la frase che un prete ha pronunciato dall’altare, pochi giorni fa. Don Emilio parroco del Duomo di Crema.

Ebbene, don Emilio, lei ha perfettamente ragione!

Siamo un paese incivile, dove ci sono diritti per pochi e non per tutti, dove un pulpito è esentasse ma una casa te la rubano a forza di pagare le tasse.

Dove la Chiesa di Roma ha miliardi di euro di appartamenti e non paga un euro di IMU, dove i politici baciapile fanno leggi contro la libertà di coscienza quando sono i primi a non avere la coscienza.

Per non parlare della legge sulle unioni civili, che servirebbe a quell’90% di popolazione ETERO che non vuole il matrimonio ma nemmeno essere presa per il culo.

E soprattutto, abbiamo centinaia di persone con la tunicona nera che non perdono occasione per aprire bocca e sparare merda. Loro, che difendono come casta i propri simili pedofili, che rubano usando le coscienze degli altri. Bisognerebbe togliere i soldi alla Chiesa, sarebbe già un primo passo per diventare finalmente civili!

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Pupazzi

Elezioni-astensione-attiva-ecco-cosa-succede-col-non-voto-420x270Vedo il Presidente del Consiglio, in foto e sui tg, (s)parlare di Italia, di futuro, di ripresa e tanti altri altre bla bla bla bla…

E ovviamente, giù ad elogiare questo politico nuovo, fresco, con la faccia giovane, e giù auguri di buon lavoro, complimenti e via discorrendo… Mah!

Personalmente, al personaggio di cui sopra, augurerei tante cose. Soprattutto, di soffrire di fame e stenti esattamente per quanto sta facendo soffrire una buona fetta di italiani (mai toccare gli amici con i soldi eh?).

Tagliato stipendio e rimborso, perché chi va a far politica non deve ingrassarsi il portafoglio a sbafo. E una lezione direttamente impartita da Pietro Calamandrei, che temo il pupazzo mio conterraneo non sa nemmeno chi sia.

Dopodiché, come premio per aver governato questo paese, un anno ai lavori forzati in una colonia penale agricola sul modello di Pianosa. Niente internet, niente Facebook, niente Twitter, niente annunci e sproloqui o castronerie varie. Perché lui la faccia ce la mette, nel frattempo lo mette in culo a tutti gli italiani, insieme a tutti i baciapile che si ritrova intorno.

Mi aspetto ancora che il PD faccia qualcosa di sinistra e la smetta di voler essere figlio illegittimo della Democrazia Cristiana. Sicuramente nel DNA ha qualche atomo, avuto in prestito dai vari popolari naufragati su quella spiaggia, ma su una cosa sono più che certo: non ha più nessun legame con Gramsci e con De Gasperi.

Il mio “no” ad un iPad Pro

Apple_logo_black.svgSono affascinato e ho prodotti Apple (MacBook bianco), uso un iPhone per la protezione civile, spero di potermi comprare in fututo un nuovo MacBook Pro, ma di sicuro non acquisterò mai un iPad Pro.

O meglio, sono nettamente contrario a che una tavoletta sostituisca un computer.

Il pc ha componenti che io scelgo di migliorare e cambiare, installo i programmi che voglio io e che mi aiutano nel quotidiano, sono io che ho la possibilità di scegliere, io come utente libero di gestire la macchina, nell’ambito hardware e software.

Su un tablet questo non è possibile. Solo ciò che è autorizzato dal market (Play Store o App Store che sia), quindi qualcuno sceglie al posto mio cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa io posso usare e cosa no.

Ma siamo sempre sicuri che la scelta sia fatta in virtù di un bene per il consumatore? Perché prediligere un’applicazione piuttosto che un’altra?

Paolo Attivissimo, in un suo articolo apparso su Zeus News qualche settimana fa, riassumeva così la presentazione del nuovo iPad Pro: “temo che l’iPad Pro sia un nuovo passo in avanti nella strategia a lungo termine di Apple per eliminare definitivamente il computer, nel senso di personal computer, quello sul quale siamo liberi di far girare le applicazioni che vogliamo, e spingerci sempre di più verso dispositivi chiusi, sui quali possiamo eseguire soltanto le applicazioni che vuole Apple, il cui modello di business è sempre meno vendere dispositivi aperti per la produttività personale e sempre più vendere dispositivi chiusi che inducano i clienti a comperare servizi. Naturalmente servizi venduti da Apple.

Riassume perfettamente le mie preoccupazioni: i grandi produttori ci stanno spingendo verso mercati chiusi, regalandoci giocattolini sempre più luccicanti, senza farci capire che siamo dentro in un’immensa gabbia dorata. In cui siamo entrati noi, volontariamente, attirati da questa mania per le nuove tecnologie.

Nassiriya 2003

Il 12 Novembre ricorre l’anniversario della strage alla base militare italiana presso la cittadina irachena di Nassiriya. Morirono 28 persone, tra cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 soldati dell’esercito e 2 civili).

Siamo andati a far la “pace” armati come in una guerra, non so per quali motivi e a quali scopi. Abbiamo speso 232 milioni di €.

Ma stare a casa nostra e spendere quei soldi in maniera diversa?

Incidenti e responsabilità

velocità-luceLeggo sul giornale Il Tirreno, cronaca di Montecatini Terme, che è stato intitolato un cippo in memoria di una giovane ragazza, morta in un fatale incidente qualche settimana fa, per l’esattezza ai primi di ottobre.

Faccio solo una piccola premessa: rispetto sempre per i morti, sia ben chiaro. Ma al sottoscritto la dinamica dell’incidente non è del tutto chiara.

Dunque… Vorrei capire… Nell’articolo viene scritto che, e cito ciò che viene riportato dal giornalista: “Stavano tornando verso casa. A tradirli è stata la velocità troppo elevata. Quando i due ragazzi sono passati sul dosso pedonale, il loro scooter è schizzato in aria, senza controllo, per poi ripiombare sull’asfalto. Poi, la scivolata fatale verso l’albero sul bordo della carreggiata. Lei 18 anni, lui 19, sono morti sul colpo poco dopo le tre e mezzo della notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre, in viale Adua, a Montecatini.

Mi sorgono dubbi. L’articolo prosegue con “Una strada che invita a correre, nonostante il limite di 30 all’ora. Proprio per questo, dopo che a causa dell’eccessiva velocità si erano susseguiti nel giro di poco tempo quattro incidenti mortali, la passata amministrazione comunale aveva deciso di far realizzare, all’altezza di Largo Cacciatori delle Alpi, un attraversamento pedonale rialzato al posto delle ormai troppo pericolose normali strisce.
Secondo i primi accertamenti eseguiti dalla polizia stradale dopo la tragedia, sembra che la ragazza non indossasse il casco. E forse anche Luca non lo aveva in testa. Cosicché le conseguenze della caduta alla fine sono state letali per entrambi. Lo scooter fuori controllo è rovinato a terra, e con esso i due amici. Entrambi si sono schiantati contro uno dei massicci pini che fiancheggiano il viale. E la loro vita è finita lì.

Quindi:

  1. è notte fonda
  2. sei per strada in scooter che stai tornando a casa
  3. viaggi senza casco
  4. hai la tua fidanzata come passeggero
  5. anche lei senza casco
  6. la strada è bagnata
  7. stai correndo
  8. sai che c’è il limite a 3o km/h
  9. sai che ci sono i dossi

E allora, fermo restando che sono morti e pace all’anima loro, ma chi gliel’ha detto di correre a tutta velocità su uno scooter e per giunta su un tratto dove sai che ci sono dossi e che tutta la strada è viscida per colpa della pioggia?
Perché nessuno si è posto questa domanda???
Oltretutto il ragazzo aveva con sé pure la sua fidanzata! E te ne vai a tutto gas per strada, rischiando anche la tua ragazza che siede dietro di te?
Ma, stranamente, questo non viene accennato nell’articolo. L’attenzione è spostata sulla fatalità.
A me non sembra proprio! Se corri di notte su uno scooter con l’asfalto che è già bagnato, te la vai a cercare.
E se poi ci rimetti le penne, insieme alla tua fidanzata, allora sei un incosciente.

La morte non rende di colpo santi, le colpe rimangono e vanno messe in chiaro.

Punti di vista

Un giorno un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: «Sono cieco, aiutatemi per favore». Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un’altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell’uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato. Il pubblicitario rispose: “Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo”.

Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto: «Oggi è primavera e io non posso vederla».

Morale: cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.

Se non inoltri questa mail non ti capiterà nulla, ma inviala almeno a quelle persone che secondo te meritano di vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere sempre sorridere, perché il loro sorriso renda migliore questo mondo.

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l’Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti….

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all’esame finale.

Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all’editore di una rivista settimanale.

Per scoprire il valore di un’ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l’aereo.

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.

Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d’argento..

Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

L’origine di questa poesia è sconosciuta ma porta fortuna a coloro che la mandano in giro (e poi è carina!).

Non tenerla per te, ma inviala a tutti quelli a cui auguri Fortuna!

Viva le gite scolastiche!

candelaIn pochi mesi, due casi eclatanti di morti. Due giovani. Due studenti in gita scolastica.

Un consiglio ai genitori: non mettete in croce i professori, perché sono umani quanto noi e non possono fare miracoli! Piuttosto, educate meglio i vostri figli!

Le gite sono momenti di cultura, di svago, di divertimento, di “sballo”… c’è modo e modo, però, per divertirsi. E questo compito, signori miei, tocca a voi genitori! Educate i vostri cocchi di mamma a usare la testa, perché ci si sballa anche con poco.

Il ponte delle boiate

repubblica_italiana_emblema_logoAncora una volta sento parlare di realizzazione di un ponte sullo stretto di Messina.

Allora, cari personaggi politici che aprite bocca e date fiato alle corde vocali senza avere una preparazione minima per parlare di questo argomento, mi rivolgo a voi e vi lancio questo appello: smettete di dire stronzate!

Avete mai interpellato esperti geologi? Vi siete mai chiesti quali problemi incorrerebbe la costruzione delle fondamenta dei piloni? La distruzione di habitat marini unici? Terremoti? Maremoti?

E soprattutto, quanto ancora dobbiamo far mangiare la criminalità organizzata, che è tanto vorace di appalti pubblici e di prosciugamento di denaro della collettività?

Quanto ancora, voi politici, pensate di prendere per il culo noi cittadini con queste boiate di propaganda elettorale da medioevo culturale?

Crescete e acculturatevi!