Oggi in tante piazze si svolge un raduno di famiglie. Si, sono famiglie. Perché dove c’è amore, c’è una famiglia.
Molti politici e personalità del popolo sbraitano e inneggiano contro il decreto Cirinnà: legittimo il loro punto di vista, ma totalmente deformante e deformato. Oltretutto, manipolando le informazioni in modo da stravolgere e disinformare!
In Italia non esiste una legislazione a tutela delle coppie di fatto. Né eterosessuali né omosessuali. E questo ci pone come fanalino di coda tra i più grandi paesi occidentali. Molti, e sono tra questi, ritiene che questo vulnus legislativo sia dovuto a una pressione mediatica degli ambienti clericali. Prelati e preti parlano di matrimonio e figli, mi chiedo: con che diritto? Non avete né mogli né figli, non avete nessuna pretesa di essere gli unici autorizzati a parlare di famiglia. Pensate alle anime, in primis le vostre!
Il disegno di legge vuol coprire un vuoto. E questo vale per tutte le persone, di ogni estrazione sociale, di ogni credo religioso, di ogni colore politico, di ogni genere. Uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna. Dove ci sono due persone che si amano, lì c’è una famiglia.
Chi non lo accetta, non merita nemmeno di amare o essere amato.
Chi toglie diritti, non merita diritti.
Chi discrimina, merita di essere discriminato.
Chi odia, merita di non essere amato.
Chi non accetta il prossimo, merita di non essere accettato.
Chi è cattolico e praticante, deve porgere l’altra guancia, non prendere a schiaffi.
“Ama il prossimo tuo come te stesso” vale per bianchi, neri, rossi, gialli, etero, lgbt, magri, grassi, cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, buddisti etc etc etc.
Su internet ho trovato un bellissimo articolo, con tanto di file PDF, dove viene smontata tutta la fantasiona politica denigratoria contro il testo della legge.
Non sono potuto scendere in piazza a manifestare, ma sostengo questa legge.
Sarò sempre a favore di più diritti e più doveri per tutti. E soprattutto, sarò sempre a favore di un paese, la mia Italia, più laica e più evoluta. La diversità è un dono e non un crimine.