Lettere contro la guerra – Tiziano Terzani

copj170-aspComprato e divorato. Tiziano Terzani mi fa questo stupendo effetto: i suoi libri sono una fonte inesauribile di pensieri e di idee. Ma soprattutto, ci prospettano una visione del mondo totalmente diversa da quella che, per noi occidentali, è la normalità.

Terzani si sofferma sulla guerra e sugli attentanti dell’11 settembre 2001, quando  il mondo si è svegliato da un sonno drogato di false sicurezze. Ma soprattutto risponde a Oriana Fallaci e al suo incitamento all’odio contro i presunti nemici del popolo moderno.

E ci accompagna in un cammino di riflessione sulla non violenza.

Decisamente, da leggere oggi per vedere che, in tutti questi anni, non è cambiato poi molto questo nostro mondo moderno. Anzi!!

2001-09-11

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Si, io c’ero.

Stavo lavorando con il Soccorso Pubblico, ero a Pistoia a portare una signora a fare riabilitazione. E sua figlia, in cucina, urlò qualcosa, del tipo che un aereo si era schiantato su una delle Torri Gemelle a New York.

E poi in diretta, si vide il secondo aereo.

E poi il botto!

Non lo capimmo subito, ma da quel momento il mondo sarebbe cambiato. E niente e nessuno mi toglierà dalla testa che tutto fu organizzato per dare il via ad una guerra, perché c’era bisogno di vendere armi e di vendere false notizie a noi poveri mortali.

Mi tornano in mente le parole di un mio bieco compaesano, un certo Benito Mussolini. Chi, oggi, esalta questo piccolo e scaltro uomo, dovrebbe ricordarsi che, dopo essersi alleato con Hitler e aver introdotto le leggi razziali, ci ha trascinati nel secondo conflitto mondiale: “Mi servono poche migliaia di morti per poter sedere al tavolo dei vincitori”.

Ecco, qualcosa del genere deve essere successo negli USA. Servivano un po’ di morti e una messa in scena giusta per innescare una guerra che non portava a niente, ma che serviva da pretesto.

Le Torri Gemelle sono state fatte saltare in aria ed implodere, per dare il colpo magistrale sul palcoscenico del mondo. E ci sono riusciti.

Hanno vinto i signori delle armi, ha perso il popolo. Hanno vinto le bombe, hanno perso le vittime di quell’attentato.

Ha perso l’umanità. Ancora una volta.

Amen.