50 città da visitare almeno una volta nella vita

Un bellissimo articolo, apparso sull’HuffingtonPost italiano qualche giorno fa… Ve lo ripropongo!

Nella lista infinita di cose da fare nella vita, è facile talvolta perdere di vista quelle essenziali. Perciò ci siamo rivolti alla comunità di viaggiatori di minube.it, con un obiettivo molto semplice: trovare le migliori destinazioni di viaggio al mondo. Dalle antiche capitali alle moderne città dell’Asia, nelle Americhe e oltre, ecco le 50 città da vedere almeno una volta nella vita.

1.) Venezia – Come avremmo potuto dimenticare Venezia? Dai suoi canali pittoreschi e le grandiosi basiliche alle case colorate e alle affollate enoteche, semplicemente è unica al mondo.

2.) Siviglia, Spagna – Siviglia è il gioiello della corona imperiale spagnola, e i visitatori possono godersi le sue strette stradine contornate di fiori d’arancio, castelli arabeggianti e le famosissime tapas spagnole.

3.) New York, USA – Si capisce perché New York sia spesso chiamata “Crocevia del mondo.” In nessun altro posto si può trovare un concentrato simile di arte, cultura, cucina e business.

4.) Lasa, Cina – Lasa è il centro spirituale del Buddismo Tibetano e le montagne aspre dell’Himalaya che circondano i suoi monasteri pieni di incenso e i suoi palazzi la rendono una delle viste più indimenticabili della Terra.

5.) Rio de Janeiro, Brasile – Il carnevale più famoso del mondo e una linea d’orizzonte inconfondibile, Rio è un’esperienza per tutti e 5 i sensi. Il fatto che ci si trovino due tra le spiagge più famose al mondo non è male, comunque!

6.) Londra, Inghilterra – Con i suoi prestigiosi musei, i mercatini di strada e il suo centro finanziario strepitoso, non c’è da meravigliarsi se Londra è una delle città più visitate del mondo. Che cosa aspettate? London’s calling!

7.) Marrakech, Marocco – Entrare nella medina di Marrakech è un’esperienza che non si dimentica: infinita, vicoli labirintici pieni di mercati all’aperto, architetture impressionanti e tajine a ogni angolo.

8.) Petra, Giordania – Tra tutte le antiche grandi città del mondo, Petra è una cosa a parte. Situata nel bel mezzo di un epico deserto spazzato dal vento, i monumentali edifici intagliati nella pietra di Petra devono essere visti per credere che sono veri.

9.)Roma – Camminare a Roma è come esplorare il museo all’aria aperta più grande del mondo. Semplicemente, nessuna città sulla Terra riesce a combinare arte, buona cucina, tonnellate di storia antica come la Città Eterna.

10.) Varanasi, India – Varanasi, una delle città sante indiane, è una vera esperienza per i sensi. Vedere il tramonto mentre sui gradini che scendono sul Gange si affollano pellegrini, santoni e locali, è una vista che non si dimentica.

11.) Firenze – Come casa del Rinascimento, Firenze vanta una delle collezioni d’arte più incredibili al mondo, per non parlare delle meravigliose cattedrali, del buonissimo cibo toscano e dell’architettura ricca ed incantevole.

12.) L’Avana, Cuba – Esplorare le strade della Vecchia Havana è come tornare indietro nel tempo in un mondo di edifici grandiosi pre-rivoluzionari, e l’odore di cibo fatto in casa si mescola con la brezza marina.

13.) Kyoto, Giappone – Kyoto è stata un tempo la Capitale giapponese, ed esplorare le sue eleganti case di the, i suoi giardini e i castelli, è il modo migliore di scoprire la vera essenza della tradizione giapponese.

14.) Gerusalemme, Israele – Gerusalemme è un vero crocevia di culture, cucine e credo religiosi. In nessun altro posto è altrettanto evidente che nelle strade della Città Vecchia, casa di alcuni dei più grandi personaggi ed eventi storici.

15.) Parigi, Francia – La Ville Lumière è il posto in cui immergersi tra musei mozzafiato, piazze incantate e migliaia di café. Non a caso è considerata la città più romantica al mondo!

16.) Pechino, Cina – Beijing è la capitale culturale e storica cinese e la casa di due tra i posti più ristoratori per l’anima al mondo: la monumentale Città Proibita e la Grande Muraglia cinese nelle montagne vicine.

17.) Lalibela, Etiopia – Lalibela è una delle grandi città sante etiopi ed è famosa nel mondo per la sua collezione di chiese monolitiche scolpite dentro la roccia, unica e sorprendente.

18.) Granada, Spagna – Dalle glorie della Alhambra alle strette stradine ciottolate del distretto di Albazyn, Granada una magia innegabile che raramente si trova, persino nelle grandi città d’Europa.

19.) Atene, Grecia – L’Acropoli è al primo punto di molte liste di cose da vedere, ma le strade assolate cittadine, le piazze contornate da fiori e gli incredibili musei fanno di Atene molto di più che un semplice luogo di antiche rovine.

20.) Bagan, Myanmar – Che il tramonto dell’antica città di Bagan sia il migliore del mondo? Molti direbbero di si. Immaginatelo: la foschia che evapora nella prima luce del giorno, rivelando una fila di antiche pagode quasi senza fine.

21.) Kathmandu, Nepal – Kathmandu rappresenta per molti la grandiosità dell’Himalaya. Con il suo insieme di sadhu, monaci vestiti color del zafferano e iconiche bandiere della preghiera, è anche una delle città più colorate al mondo.

22.) Città del Vaticano – La Città del Vaticano è una città nella città e la sede della Chiesa Romana Cattolica. Anche se sei solo un turista, le colonne e le cupola di Piazza San Pietro sono abbastanza da toglierti il respiro.

23.) Lisbona, Portogallo – Lisbona le ha veramente tutte: sole, mare, e un’atmosfera incantevole e decadente come quella che si trova tra le strade assolate e colorate dei quartieri del Chiado e di Alfama.

24.) Tokyo, Giappone – Tokyo sembra venire direttamente dal futuro. Se questa metropoli luminosa di 13 milioni di abitanti è una Mecca per lo shopping, il cibo da strada e le feste, è anche casa di alcuni giardini e templi veramente pacifici.

25.) Istanbul, Turchia – Si, Istanbul… la città in cui l’Est incontra l’Ovest. Dalle sue moschee monumentali ai suoi vivaci bazaar, Istanbul è la città che può vantare millenni di storia ed essere comunque più importante che mai.

26.) Hoi An, Vietnam – Hội An è un porto storico vietnamita la cui città antica, riconosciuta sito Unesco, è un mix unico di influenze giapponesi, vietnamite ed europee. Oh, e vi manca solo di provare il cibo…

27.) Amsterdam, Paesi Bassi – Amsterdam ha una delle qualità di vita più alte al mondo, un fatto che non si perde nonostante i milioni di turisti attirati dal suo famoso Quartiere a Luci Rosse e dal suo sbalorditivo museo di Van Gogh.

28.) Luxor, Egitto – Situato lungo la banchina del Nilo, Luxor è la più sbalorditiva delle antiche città egiziane. La sua prossimità con Karnak, Tebe, e la Valle dei Re la rende un must per gli amanti della storia in tutto il mondo.

29.) Berlino, Germania – Poche città hanno giocato un ruolo così centrale nella storia recente come Berlino, e la sua leggendaria vita notturna assieme alla vasta scelta di ristoranti la rende una delle città più movimentate e divertenti della moderna Europa.

30.) Jaipur, India – Jaipur, capitale del Rajasthan, è casa di alcuni tra i palazzi e i giardini più spettacolari dell’India. È anche parte del famoso “Triangolo Dorato” indiano, che include il Taj Mahal ad Agra e Nuova Delhi.

31.) Lione, Francia- Lione è un Patrimonio Mondiale dai tempi dei romani. Provate a visitarla durante la Fête des Lumières quando le cattedrali, i giardini e le strade sono illuminate da migliaia di luci.

32.) Oia, Grecia – Oia è la città più famosa della famosa isola greca di Santorini e la sua meravigliosa cascata di case bianco-azzurre che si tuffa nel mare è un’immagine da cartolina.

33.) Siem Reap, Cambogia – Mentre la maggior parte dei turisti va a visitare l’antica città di Angkor Wat, l’atmosfera bohémienne dei viaggiatori a Siem Reap e il cibo gustoso ne fanno di per sé una destinazione imperdibile.

34.) Vienna, Austria – Vienna è una maestosa città imperiale piena di bellissimi palazzi, giardini ben curati e café eleganti. Il fatto che sia continuamente votata come una delle città più vivibili al mondo è giusto la ciliegina sulla torta.

35.) Cusco, Peru – Al di là del fatto che è l’accesso principale per quelli che vogliono esplorare le Ande e Machu Picchu, la città di Cusco, Patrimonio Mondiale, è piena di templi storici, monasteri e meravigliose case coloniali.

36.) Cartagena, Colombia – La città coloniale di Cartagena sulla costa dei Caraibi colombiani ha una storia piena di esploratori, pirati e regnanti, e la sua città antica – patrimonio Unesco – è proprio incantevole come potreste immaginarvela.

37.) Zanzibar, Tanzania – L’antica città di Zanzibar è una delle principali destinazioni in Africa ed è famosa per le sue spiagge dalla sabbia bianca e per il suo mix di influenze africane, arabe e portoghesi nel quartiere storico della città.

38.) Città del Messico, Messico – Città del Messico è un piacevole caos di punti di vista, suoni e colori. Casa di più di 20 milioni di persone, la città offre delle bellissime architetture coloniali a fianco di rovine, e un’ottima cucina locale.

39.) Singapore – Che vi troviate in vacanza o solo in sosta, Singapore è un posto che va visitato. Esplorare la Piccola India è un must, ma ricordatevi di trovare il tempo per quello che probabilmnte è il migliore cibo di strada al mondo.

40.) Las Vegas, USA – Sin City è una delle favorite dei visitatori nazionali e internazionali, attirati dall’incomparabile offerta cittadina in fatto di hotel, ristoranti famosi e casino lussuosi. Viva Las Vegas!

41.) Samarcanda, Uzbekistan – Samarcanda è sull’antica Via della Seta e i mosaici della monumentale piazza Registan sono tra i più begli esempi al mondo di architettura islamica.

42.) Sidney, Australia – Dall’iconica Opera House alle famose spiagge, Sidney sa perfettamente come combinare spazi naturali e urbani e non lascia dubbi sul suo posto tra le più grandiose città al mondo.

43.) San Francisco, California – Non avrete pensato che ci saremmo dimenticati di San Francisco, vero? I suoi edifici storici, vicino ai parchi naturali, e la sua cucina locale molto acclamata, la rendono senza dubbio una star della West Coast americana.

44.) Mont Saint Michel, Francia – Come i quasi 3 milioni di visitatori annuali possono confermare, ci sono poche vedute altrettanto evocative o romantiche come il campanile dell’Abbazia di Mont Saint Michel che si innalza sulla tranquilla costa della Normandia.

45.) Dubrovnik, Croazia – La città di Dubrovnik, circondata da mura, è il gioiello dell’Adriatico e la sua Città Vecchia (Patrimonio Unesco) è una delle aree più pittoresche in tutta Europa. Per non parlare delle spiagge!

46.) Bangkok, Thailandia – Dai tranquilli templi ai mercati esotici e agli affollati nightclub, Bangkok ha qualcosa da offrire a ciascuno. È diventato così popolare, infatti, da battere Londra come città più visitata nel 2013!

47.) Buenos Aires, Argentina – Buenos Aires è spesso chiamata “la Parigi sudamericana”. Dalle ampie strade del centro alle casette colorate e ai club di tango di Barrio La Boca, Buenos Aires è un posto da assaporare.

48.) Antigua Guatemala, Guatemala – C’è solo una parola per descrivere Antigua Guatemala: magica. I turisti possono esplorare le rovine di chiese coloniali e monasteri e tuffarsi dentro un café bohémien, tutto sotto lo sguardo di tre vulcani in vista che dominano l’orizzonte.

49.) Praga, Repubblica Ceca – Una mistura di storia, meravigliose architetture e cucina abbondante hanno reso Praga una delle città più visitate al mondo e un must per i viaggiatori alla ricerca dell’anima dell’Europa centrale.

50.) Budapest, Ungheria – Gli innumerevoli imperi che hanno dominato Budapest nei secoli hanno lasciato tracce nella città, spesso considerata la più bella d’Europa. Aggiungetevi una vita notturna movimentata e un sacco di fonti termali, ed ecco la ricetta per un viaggio di beatitudine.

Cara Befana…

BefanaCiao Befana, quest’anno ho deciso di scriverti anche io una letterina. Si si, lo so, è da tanto che non ti scrivo e non mi faccio più sentire, ma sai com’è, uno cresce, trova altri impegni e altre attenzioni, e così… Ma non mi sono mai dimenticato di te, lo sai bene, perché anche tu, come Babbo Natale, sei speciale e vedi fin dentro alle nostre anime.

Ecco, cara nonnina, quest’anno ho preso carta & penna per una lettera un po’ speciale, vedrai che leggendola capirai il perché di tutto questo.

Quest’anno, come regalo nella tua calza, con il solito carbone (sono stato un po’ cattivo, certo, come tutti del resto, non sono un immacolato!), vorrei anche tu mi portassi un governo nuovo!! Ora non strabuzzare troppo gli occhi, lo so che è una richiesta anomala e strana, ma ti spiego, per filo e per segno, come mai sono arrivato a ciò.

Vorrei un presidente del consiglio dei ministri che fosse onesto, serio, determinato, che avesse il polso fermo e determinato per rimettere in sesto questa nostra povera Italia, sopraffatta da papponi, mignotte, raccontaballe, buffoni, ladri, farabutti, puttanieri, voltagabbana, inquisiti etc etc etc. Vorrei che questo presidente fosse pragmatico, che non facesse promesse bluff, che strappasse ai burocrati europei (e tedeschi) quel minimo di umanità e dignità umana che i signori del nord hanno ormai perso (secondo me, il freddo gioca loro un brutto effetto!), perché la loro logica di rigore non porta che altra povertà solo per noi, mentre temo che porti soldi solo a loro, che ne hanno già fin troppi. Vorrei un presidente che, di fronte a questa maledetta crisi, sia un vero e moderno Robin Hood: prenda un po’ di quattrini ai ricchi e li dia a noi poveri, che sappiamo fin troppo bene cosa vuol dire tirare la cinghia!! Vorrei, anche, che questo presidente si attivasse per una nuova Unione Europea, che non sia solo la somma di banche e grandi imprese, ma che riprenda in mano il progetto federalista del compianto Altiero Spinelli e che porti ad una vera federazione di stati, e non un’accozzaglia indeforme che non si sa dove abbia capo e coda.

Vorrei che il ministro per i rapporti con il Parlamento che facesse un serio collegamento tra i palazzi (e non che sia una specie di ufficio stampa con compiti quasi da burattino), perché questo lavoro va preso seriamente. Di comici, sinceramente, non ne abbiamo più bisogno.

Vorrei che il ministro per le riforme istituzionali andasse a chiedere consiglio ai più illustri professori di diritto costituzionale delle varie università e ci discutesse un po’, diciamo un paio di mesi, così che possa capire bene l’argomento di cui intende parlare, e che le castronerie partorite in Parlamento fanno ridere i polli, mentre noi cittadini vogliamo un governo competente, serio, che realizzi ciò che promette e non sentirci presi ancora una volta per le mele del culo!

Vorrei che il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione fosse preso da uno dei tanti uffici comunali sparsi per il Bel Paese, che sia cioè competente a pieno della materia, e che semplificasse SERIAMENTE l’apparato burocratico che vuol gestire, perché ora come ora per lamentarsi bisogna recuperare il lasciapassare A38 alla “casa dei folli”, come nella prova di Asterix & Obelix: roba da chiodi!

Vorrei che il ministro per gli affari regionali si mettesse a tavolino con regioni, province, comuni e città metropolitane. E che fosse deciso, una volta per tutte, compiti e competenze. Il metodo “Augustus” può andare bene, ma ora come ora siamo in un guazzabuglio di regole e norme che servono solo a fare confusione. E Dio solo sa quanto invece abbiamo bisogno di chiarezza e certezza!! Perciò, ok a vari enti ma che non siano il solito parcheggio di ex politici trombati alle elezioni o, peggio ancora, il parcheggio di parenti e parentela messa lì a scaldare una poltrona e intascare soldi pubblici a sbafo. Ne abbiamo troppi di ladri, tagliare tagliare!!!

Vorrei che il ministro per gli affari e la cooperazione estera fosse un professore universitario, un grande accademico che sia in grado di parlare diverse lingue straniere, ma soprattutto che sappia portare le nostre competenze nelle giuste sedi diplomatiche del mondo. E non sia, invece, una qualche marionetta nelle mani di qualche multinazionale, il cui interesse è massimizzare i profitti a danno di tanti.

Vorrei che il ministro degli affari interni non fosse né un avvocato né un giudice né un burocrate, ma un contadino. Sorpresa di questa richiesta? Eh, sospetto che anche qui avrai strabuzzato gli occhi. Ma ti spiego il perché. Un contadino ha scarpe grosse e cervello fino, e non lo si buggera tanto facilmente. Si si, lo so, ti starai chiedendo che c’entra un contadino a comandare Polizia, Carabinieri, e tutte le altre forze. E’ qui la storia: c’è da tagliare rami secchi e fare opera di manutenzione alla pianta!! In Italia abbiamo 5 strutture di forza pubblica, ognuna con un comandante generale, una pletora di uffici, reclutamenti speciali che si sommano, competenze che si sovrappongono… no no, sfoltire e ripulire! Una struttura unica nazionale, con il servizio “112” unico, con un unico comandante generale, i reclutamenti formati dalle migliori teste dei vari corpi, con specializzazioni si ma senza duplicazioni di sorta. Ma soprattutto, che a livelli alti non sia dato potere assoluto con stipendi da capogiro: a certi livelli farebbe bene tornare a 800 euro al mese, così da capire come fa il popolo a campare.

Vorrei che il ministro di grazia e giustizia fosse un insegnante… Oh, si Befana, hai letto proprio bene, un insegnante. Perché insegni che la grazia e il perdono vanno meritati e non chiesti come caramelle. Che il carcere serve sì a tenere sotto chiave certi personaggi, ma che debba valere anche alla rinascita di persone che hanno commesso errori, che sia educativo e rieducativo. E se c’è sopraffollamento, beh ripristiniamo le strutture dismesse. Perché anche qui, a chi ruba soprattutto denaro pubblico, non farebbe male passare qualche decennio a zappare qualche pezzo di terra, o anche a tenere sotto controllo il patrimonio forestale del Demanio. Loro imparano, i boschi tornano puliti, la nostra Italia ne gioverebbe.

Vorrei che il ministro della difesa facesse un esame di coscienza, serio, ma davverio serio. Comprare aerei & navi e bruciare miliardi di euro, cara Befana, non mi sembra proprio il caso, soprattutto di questi tempi. Ok, bisogna avere forze di terra, di mare e di cielo, ma questo non giustifica commesse e acquisti fatti senza senno! Se qualcuno si vuol comprare una portaerei e se la vuol tenere in giardino, faccia lui con i proprio soldi, non con le tasse degli italiani!

Vorrei che il ministro dell’economia e finanze fosse un altro contadino. No no, tranquilla Befana, non spopolerò le campagne! Ma certe persone, perdonami l’azzardo, sono molto più brave e competenti di politici e politicanti. In Italia abbiamo troppe tasse, perché si è scelto una tassazione molto spesso astrusa. Facciamo che il ministro si metta a tavolino a studiare un sistema chiaro, come in Svizzera, dove ci sono tasse locali, tasse cantonali e tasse federali. Ognuno, pure qui, è giusto che paghi, ma smettiamola di dire che il governo non mette le mani in tasca agli italiani, semplicemente perché lo delega a regioni, province e comuni! Cambiando l’ordine dei fattori, il risultato è sempre che si pagano tasse onerose e spesso insulse. Se mi chiami TASI (TAssa sui Servizi Indivisibili) una patrimoniale, sei un ladro e un farabutto, oltre che un bugiardo. E’ giusto che sia a pagare di più chi possiede di più, in termini monetari e finanziari. E smettiamola di far pagare gli anticipi delle tasse, smettiamola anche di far pagare tasse insulse (vedi le accise sui carburanti), perché la guerra in Abissinia del 1935 è più che polvere! Vedrai, cara Befana, che se ci mettiamo un contadino, in un anno facciamo una riforma seria di tutto il settore.

Vorrei che il ministro per lo sviluppo economico sviluppasse seriamente l’economia con incentivi interventi seri. Ti dò i soldi per un progetto e ti controllo dall’inizio alla fine. Hai realizzato il progetto? Bene, ti dò un premio. Hai fatto qualche errore? Male, mi prendo quello che hai fatto e ti chiedo i danni. Lo Stato subentra di diritto nella proprietà dell’oggetto/bene/servizio. E che la gestione di servizi da affidare ai privati sia fatta con criteri selettivi, controlli e premi o punizioni, a seconda dei risultati ottenuti. E, importantissimo: tutti i presidenti delle aziende di stato o sotto il controllo dello Stato abbiano stipendi massimi di 1.500 euro al mese. Al massimo con premi produzione in base all’andamento di quell’azienda. Ma se l’azienda va per fallire, si chiedono i danni a coloro che l’hanno gestita e che l’hanno portata al tracollo. E che lo Stato paghi i fornitori a 30 giorni dalla data di emissione della fattura, perché uno stato serio e onesto chiede le tasse ma paga anche nei tempi stabiliti.

Vorrei che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti sia un’autista di autobus. Capirai, chi meglio di lui ne capisce di trasporti? Abbiamo strade, autostrade, svincoli, viadotti, ferrovie… Per muoversi, ne abbiamo di scelta, peccato che però ogni strada sia piena di buche, le autostrade si pagano ma non sappiamo chi si intasca i soldi (e non fanno i lavori di manutenzione), i viadotti crollano appena dopo 10 giorni dall’inaugurazione, le ferrovie non investono nel territorio. Smettiamola di bucare le montagne e sfruttiamo quello che abbiamo già, soprattutto col solito discorso che la coperta è corta e non ci si copre bene. Perché spendere miliardi per bucare le Alpi o gli Appennini quando le gallerie e i “corridoi” che abbiamo sono utilizzati solo per metà della loro reale capienza? Ma soprattutto, perché quando abbiamo realizzato queste infrastrutture, non abbiamo progettato lo sviluppo che ne è avvenuto, mentre solo pensando al presente e alle sole richieste di quel momento? Autostrade a 4 corsie andavano realizzate fin dall’inizio.

Vorrei che il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali fosse un altro contadino… Perché solo chi ha vissuto in campagna sa quanto valore c’è in un pezzo di terra. Vorrei che il ministro studiasse uno stop al consumo di suolo per almeno 50 anni, e che il ministro dell’economia studiasse una formula di incentivi a ristrutturare il patrimonio immobiliare presente. Più parchi, più boschi, più campi e meno cemento.

Vorrei che il ministro dell’ambiente fosse un architetto, così che al posto dei grattacieli potrebbe studiare nuovi scenari all’aria aperta, nuove tutele sul nostro territorio. E dare occasione a molte zone d’Italia di trasformare il turismo in una vera miniera d’oro, così da dare nuovo sviluppo e nuove opportunità a chi vuol restare al proprio paese.

Vorrei che il ministro del lavoro e delle politiche sociali fosse un operaio. Che sa cosa vuol dire fare sacrifici per mantenere il proprio posto, che lotta per diritti e doveri che i potenti e i papponi vogliono diminuire o annullare, in nome di un moderno sviluppo economico che di moderno ha solo la voglia antica di schiavitù.

Vorrei che il ministro dell’istruzione università e ricerca fosse un insegnante. Eh, qui ci stava proprio ad hoc, perché un insegnante a cui sta a cuore la scuola, a cui stanno a cuore i propri alunni e che ama il suo lavoro, non si sarebbe mai azzardato a fare certe riforme scellerate e insulse, votate solo al mercimonio e agli interessi mafiogeni. La scuola è il primo investimento di un paese moderno. Un popolo senza cultura è un popolo morto. Perché un popolo ignorante è un popolo facile da ingannare. Punto.

Vorrei che il ministro per i beni e le attività culturali fosse un impiegato di un museo statale: diamogli il coraggio e la forza di fare del nostro Paese una gallina dalle uova d’oro. Musei aperti e gratuiti fino a 18 anni e over 60, sconti nei weekend e nelle giornate di festa, incentivi a chi lavora nei turni notturni o festivi. Perché la cultura è 365 giorni l’anno, perché la cultura noi italiani l’abbiamo creata dal nulla e questo primato ce lo invidiano tutti. E lo stiamo buttando alle ortiche!

E infine, vorrei che il ministro della sanità fosse un infermiere professionale, tipo quelli che fanno turni massacranti ai pronto soccorso dei vari ospedali italiani. Che smettesse di parlare di salute ma tornasse a parlare di sanità, soprattutto pubblica. Una sanità efficente, che dia merito a chi ne ha diritto e che si prenda cura del paziente, invece che abbandonarlo su una barella o peggio ancora sbatterlo fuori dall’ospedale perché l’assicurazione non copre più di tot ore di ricovero. Non è umano, è solo contabilità!

Ho finito, mia dolce nonnina. Una letterina semplice semplice, in fin dei conti, non ti pare? Ho solo chiesto quello che oggi, in Italia e in Europa, è praticamente impossibile. Tornare a porre i valori umani al centro del nostro pensiero, smettendola di indossare i panni di contabili ignoranti e asociali.

Il mondo ha bisogno di persone, non di calcolatori.

Buonanotte Befana, aspetto una tua risposta. Fiducioso che, in un modo o nell’altro, insieme al carbone mi porterai anche un piccolo dolcetto.