Grillismo-grullismo

Avevo un collega, a lavoro, con cui ogni tanto si parlava di politica.

Un appassionato della “res publica”, con una preponderanza verso il PD. E con una netta avversione per il centrodestra e, soprattutto, per il Movimento5Stelle. Tanto che aveva coniato il termine “grullismo”, a mo’ di presa in giro del “grillismo”.

Alla luce dei fatti, devo dire che non aveva tutti i torti. Come ho sostenuto in diverse occasioni, avevo forti simpatie per il M5S, ma poi me le hanno fatto passare. Tutte!

Questa loro litania per cui ogni provvedimento licenziato dal Parlamento è un attacco al M5S, che ogni atto di Camera e Senato è contro di loro, insomma questo continuo ed estenuante “al lupo! al lupo!” ha rotto le palle (e scusate il francesismo).

Amici  pentastellati, voi non siete gli unici paladini, non siete gli unici cani da guardia della democrazia. La nostra Costituzione garantisce pesi e contrappesi tra i poteri (legislativo-esecutivo-giudiziario). Invece che inveire sempre e comunque con qualsivoglia formazione politica, senza arrivare ad accordi con nessuno, questa vostra continua ed incessante ricerca del Parlamento “puro e pulito” ha stancato. Metteteci una pietra sopra: non si può essere immacolati quando si scende nell’agorà politico.

Molte delle proposte che avete formulato negli anni hanno sortito l’effetto di raccogliere voti, di intercettare il malumore degli italiani stanchi del dualismo centrosinistra-centrodestra. Ma è altrettanto vero che alla lunga questa scelta di castità non paga.

Permettemi, ancora una volta, di suggerirvi una svolta: iniziate a lavorare meglio sul territorio (Roma, Livorno, Torino non sono buon esempi), poi vediamo se riuscite ad essere meritevoli di governare il Paese. Per ora, direi proprio di no.