Ma che è!!

Ascoltavo, nei giorni scorsi, che a “Chi l’ha visto”, stavano cercando una bimbetta di 14 anni, scomparsa il giorno stesso della segnalazione, e tra le note della segnalazione, veniva ripetuto che la suddetta era al quarto mese di gravidanza.

Alché mi viene in mente l’uscita di SS Benedetto XVI sul presunto problema dell’educazione sessuale a scuola.

Ora, qui qualcosa non mi torna. Primo, perché a 14 anni scappi di casa (e voglio le motivazioni SERIE). Secondo, a 14 anni incinta di 4 mesi, non t’hanno spiegato l’ape e il fiore? Walter & Iolanda, tanto per dirla alla Littizzetto. Terzo, ma spiegarti che se proprio vuoi fare sesso devi prendere tutte le precauzioni del caso, primo fra tutti il profilattico. Quarto, se prevenire è meglio che curare, direi che un minimo di educazione sessuale va fatta! Nella mia prima scuola superiore, il nostro professore di religione (un frate cappuccino) ci ha fatto un’ottima lezione su tutto, e sottolineo TUTTO, quello che c’è da sapere su sesso, malattie a trasmissione sessuale e metodi contraccettivi.

E mi chiedo ancora: ma in famiglia, due parole, no eh? Mah…

Android

Ebbene si… alla fine ho ceduto e ho “tradito” Nokia! Dopo anni e anni di onorata fiducia nella casa finlandese, mi sono deciso e sono passato alla concorrenza!

Dopo anni e anni e anni di Nokia-dipendenza, questo 2011 mi ha fatto scegliere un cambio radicale nelle mie gestioni informatico-telefoniche. Benvenuto Android!!

L’impatto con un terminale Android, per chi è stato sempre Symbian-maniaco, non è così traumatico come si può pensare… Ma bisogna cominciare dall’inizio e non saltare niente!

Prima scelta: il prezzo. Ahimé, il mio limite di spesa era già prefissato per non superare un tot di centinaia d’euro, e devo dire che la scelta era limitata a pochi terminali. Samsung Galaxy Mini, LG One e Vodafone Ideos.

Seconda scelta: schermo. Eh, per chi viene dal Nokia 5800, con uno schermo ampio e luminoso, trovare un terminale simile non è facile, perché le varie case produttrici intersecano diverse funzioni e diverse caratteristiche. O lo schermo è ampio ma con pochi colori, o è piccolo e con 16milioni di combinazioni di colore.

Terza scelta: fotocamera. Con o senza autofocus, con o senza flash led, con o senza miliono di pixel di risoluzione.

Da impazzire! Si! Non è facile scegliere, per lo meno non lo è per chi è un vero patito dell’informatica e delle nuove tecnologie, come il sottoscritto… E alla fine, facendo due conti in tasca e due ragionamenti prettamente sull’hardware, la scelta è caduta sul Samsung Galaxy Mini.

Entro in negozio, scelgo il terminale, pago, corro a casa e spacchetto il tutto. Bello, leggero… mi piace! Simcard, microSD, batteria, cover posteriore… ok tutto pronto, si parte! Devo dire che, senza le dovute correzioni di programmi scaricati dall’Android Market, alcune caratteristiche fanno acqua… il GPS non è reattivo, non prende il segnale neanche pregando in turco! Ma vabbè, ci sono gli accorgimenti giusti… l’app store è ben fornito di tanti supporti!

Ma dopo quasi un mese di uso, devo dire che c’è una cosa, tra le tante, che balza in alto come fattore fortemente negativo: la batteria! Non regge nemmeno 24 ore di autonomia!! Cara Samsung, questa cosa mi delude!! Per il resto, il cellulare è un buon terminale, veloce e reattivo, e Android è un vero passo avanti a Symbian, anche se è bene tenere presente che per i nuovi smartphone è bene premunirsi di un piano dati col proprio gestore, visto che il traffico delle informazioni da veicolare non è di poco conto.

Ciao… maledetto ciao…

Cari amici vicini e lontani… anno nuovo, ma siamo già ai saluti. Ebbene si… la svolta è arrivata! Un ciclo della mia vita si chiude e se ne apre uno nuovo. Non solo i vecchi siti si apprestano a chiudere i battenti, ma un po’ di altri profili internet subiranno una profonda ristrutturazione. Dopo oltre 10 anni di presenza sul web, è arrivato il momento di fare due conti, tirare le somme e valutare un po’ tutto…

Il mio vecchio blog è stato un passo importante per me… prima di tutto, perché rispecchiava il pensiero zerofolle di Renato, le sue canzoni, le idee e i sentimenti che hanno caratterizzato la sua e la mia vita. Da “L’Imperfetto” in poi mi sono sentito zerofolle, zeromatto, zero come numero e come identità, zero come inizio e fine di tutto… ma ora è venuto il momento di fare un salto, di crescere ancora… Si cambia pelle, si cambia vestito, si cresce, si matura.

Il vecchio me internauta se ne va in punta di piedi… saluta gli amici, saluta le persone care che sono state insieme a lui per tutti questi anni, saluta chi c’era e ha scelto altre strade, saluta chi è rimasto e continuerà a seguirlo nei suoi progetti futuri… Perché, pensavate che vi abbandonassie non fossi più lì a rompervi le ballistiche? Ah, ottimisti!! 😀

No no, l’araba fenice risorge dalle sue ceneri… e il pazzo che è in me ha già in cantiere nuovi canali e nuove idee, per continuare a navigare sulle impetuose acque del world wide web. Nuovi vestiti, nuovi cantieri stanno già sorgendo… Se vorrete seguirmi nelle nuove avventure, avrò il piacere di avervi ancora miei ospiti… Viceversa, vi saluto e vi auguro un buon proseguimento.

E sia… miei cari spettatori, cala il sipario… che l’orchestra inizi il suo canto e che gli attori si apprestino sul proscenio per il saluto al pubblico…