Propositi per il 2018

Partito il nuovo anno. E si parte con i propositi da portare a compimento in questo lungo anno appena iniziato.

Sinceramente, non me ne sono posti molti, perché non ho grosse pretese. Ma su alcuni, stavolta, voglio porre più attenzione.

A parte completare il libro che ho in mente (e che è fermo da un po’ di mesi causa miliardi di impegni) e iniziare un po’ di attività fisica (vi vedo sogghignare o ridere!!), nonché quello di mettere ordine nelle mie stanze (e parallelamente anche in testa), quello a cui tengo mi è stato suggerito da un caro amico: “vai e conosci un po’ di gente nuova!

Effettivamente, non ha tutti i torti. In tanti anni di viaggi su internet, ho collezionato tantissimi contatti, alcuni anche al di fuori dei confini italiani. Tantissimi amici che negli anni hanno arricchito la mia vita, con cui ho intrapreso conoscenze e altri che, per motivi propri, ad un certo punto si sono incamminati su un percorso diverso.

A coloro che sono restati, voglio dedicare questo anno. Soldi permettendo, cercherò di conoscere un po’ di coloro che, fino ad ora, sono rimasti confinati sullo schermo di uno smartphone, piuttosto che su quello di un pc. Persone in carne e ossa, come me e come voi, vicini e lontani, alti e bassi. Con le loro fissazioni, i loro pensieri, le loro preferenze sui gelati o sui libri.

Ecco, questo nuovo anno lo voglio dedicare a loro e sperare di poterne incontrare molti. Perché ogni tanto è bene spegnere il pc, metter via lo smartphone e bere un buon bicchiere di Negramaro del Salento o di Cannonau di Sardegna e farsi una meravigliosa e sana risata in buona compagnia.

Il primo passo è fatto. A presto.

V.

Pensieri, parole, libri

img_0198Di tanto in tanto mi soffermo sul mio blog qualche minuto, guardo e riguardo un po’ tutto quello che ho scritto finora, ma poi finisco per veleggiare nel web a fare mille e altre più cose. E’ sempre così: ci sono tanti impegni e così poco tempo a disposizione!

Ultimamente però, complice il dover fare il pendolare tra casa e lavoro, ho finalmente rispolverato la mia fantastica libreria/biblioteca. Un compagno di viaggi migliore di un libro non c’è, garantisco!!

Perché in compagnia di un bel volume, quei 40 minuti di distanza tra la stazione di Pistoia e quella di Firenze Santa Maria Novella sembreranno ore, anche giorni, se il romanzo che state leggendo riesce a coinvolgervi così tanto e bene. A me succede proprio così.

Sono stanto Tiziano Terzani mentre scrive dalla sua amata Asia, oppure Robert Langdon mentre è in giro per Firenze a svelare il mistero della sparizione della maschera funebre di Dante Alighieri, ma sono stato anche il mago Potter che, divenuto adulto, deve affrontare l’adolescenza dei figli e una strana sensazione a lui tanto familiare come il dolore alla cicatrice.

I libri sono tutto questo: ci permettono di scoprire torbidi segreti e ruberie, come scrive Fittipaldi, ma anche di riflettere sul mondo che ci circonda, ostinato nel classificare bene e male solo dal punto di vista occidentale (come spiega Terzani). I libri ci permettono di capire molto bene i sacrifici della Seconda Guerra Mondiale e la lotta partigiana che ci ha poi donato una Carta Costituzionale tra le più moderne al mondo (leggasi Calamandrei).

Leggiamo, leggiamo tanto! Sfruttiamo di più il nostro cervello, i nostri momenti liberi per un libro. Stacchiamo la spina alla tv. Stacchiamo la spina a tablet e smartphone ogni settimana. Diamoci una tregua con il resto del mondo e regaliamoci un po’ di cultura e di sapere.

Vi lascio con una bellissima frase che ho carpito qualche giorno fa: «Diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.»

Instagram

instagram-logoMi sono affascinato a questa applicazione!! Nata solo per dispositivi iOS, poi approdata anche nel mondo Android, l’applicazione permette di pubblicare sul social network (da poco acquisito da Facebook Inc.) le proprie foto, tutte rigorosamente in formato quadrato in onore delle Polaroid a cui gli autori si sono ispirati.

Una manciata di filtri ben assortiti e dal risultato davvero superbo, un po’ di abilità con lo smartphone, e le nostre foto diventano dei piccoli capolavori!

L’unica pecca, per ora, rimane la gestione solo da cellulare iPhone o Android. Nessun supporto per Windows Phone o Blackberry o Symbian… E meno che mai, per dispositivi tablet o pc casalinghi.

In compenso, esiste un emulatore che permette, da Windows e da Mac, di pubblicare sul proprio profilo le foto, così come fossimo sul nostro smartphone.

Prossimamente, spero in una versione desktop al pari di quella mobile.

Lavoro 2012

Come ogni giorno, accendo il computer, apro Gmail e mi metto a spulciare gli annunci di lavoro che i vari siti di recruiting online mi mandano… Decine… Centinaia di annunci…

Esperienza… Esperienza… Età di apprendistato… Conoscenza lingue straniere fluente quasi madrelingua…

Non lo so più a cosa pensare…

Le aziende non vogliono spendere anzi, potendo tornare alla schiavitù, sarebbero ben felici… Ammettetelo, cari imprenditori, tanto lo sappiamo che la maggior parte di voi la pensa così! Volete degli schiavi che vi facciano guadagnare soldi, punto! Chi più, chi meno, ma il pensiero strisciante è questo! Si, certo, siamo nel XXI secolo, la schiavitù è stata abolita, etc etc etc… Ah sì? E perché, la minaccia del licenziamento al fine di far lavorare di più i vostri dipendenti, magari senza pagare gli straordinari, come la chiamate? Concessione per grazia divina? Ok che il vostro “lavoro” è investire soldi per creare ricchezza, ma questo non significa che a pagare siano i soliti disgraziati!!!

Poi lo Stato: vuole incassare più tasse e l’unica e più veloce via è martoriare le buste paga. Ma fare un serio controllo sui cosiddetti autonomi, no? E’ più difficile, certo, ma come si fa a pensare che un orefice guadagni meno di un operaio? Cioè, manca soltanto che ci dicano che le mucche volano da sole e poi via! tutti davanti al cancello del manicomio!!

E poi noi cittadini, soprattutto noi trentenni disoccupati, condannati a un trattamento lavorativo da cani perché chi è venuto prima di noi ha sperperato quanto ha potuto… Si certo, abbiamo computer, internet, smartphone, energia elettrica, tante belle cose… Ce le state facendo pagare col nostro futuro però! Futuro che sarà estremamente nero, visto che di pensione non se ne parla neanche a pregare in aramaico antico!

Chiudo il computer… mi ha fatto venire il fegato amaro… e non è buono per farlo a pranzo oggi…

Androidiani & HTC

Il noto sito internet dedicato ai possessori di terminali Android ha deciso di augurare ai suoi lettori una Pasqua diversa.

Con il supporto di HTC, nota produttrice di smartphone, ha indetto l’EASTER CONTEST, un concorso a premi che mette in palio un fantastico HTC EVO 3D!

Fonte: http://www.androidiani.com/il-meglio-della-settimana-android/vinci-un-htc-evo-3d-con-androidiani-com-94230

Android

Ebbene si… alla fine ho ceduto e ho “tradito” Nokia! Dopo anni e anni di onorata fiducia nella casa finlandese, mi sono deciso e sono passato alla concorrenza!

Dopo anni e anni e anni di Nokia-dipendenza, questo 2011 mi ha fatto scegliere un cambio radicale nelle mie gestioni informatico-telefoniche. Benvenuto Android!!

L’impatto con un terminale Android, per chi è stato sempre Symbian-maniaco, non è così traumatico come si può pensare… Ma bisogna cominciare dall’inizio e non saltare niente!

Prima scelta: il prezzo. Ahimé, il mio limite di spesa era già prefissato per non superare un tot di centinaia d’euro, e devo dire che la scelta era limitata a pochi terminali. Samsung Galaxy Mini, LG One e Vodafone Ideos.

Seconda scelta: schermo. Eh, per chi viene dal Nokia 5800, con uno schermo ampio e luminoso, trovare un terminale simile non è facile, perché le varie case produttrici intersecano diverse funzioni e diverse caratteristiche. O lo schermo è ampio ma con pochi colori, o è piccolo e con 16milioni di combinazioni di colore.

Terza scelta: fotocamera. Con o senza autofocus, con o senza flash led, con o senza miliono di pixel di risoluzione.

Da impazzire! Si! Non è facile scegliere, per lo meno non lo è per chi è un vero patito dell’informatica e delle nuove tecnologie, come il sottoscritto… E alla fine, facendo due conti in tasca e due ragionamenti prettamente sull’hardware, la scelta è caduta sul Samsung Galaxy Mini.

Entro in negozio, scelgo il terminale, pago, corro a casa e spacchetto il tutto. Bello, leggero… mi piace! Simcard, microSD, batteria, cover posteriore… ok tutto pronto, si parte! Devo dire che, senza le dovute correzioni di programmi scaricati dall’Android Market, alcune caratteristiche fanno acqua… il GPS non è reattivo, non prende il segnale neanche pregando in turco! Ma vabbè, ci sono gli accorgimenti giusti… l’app store è ben fornito di tanti supporti!

Ma dopo quasi un mese di uso, devo dire che c’è una cosa, tra le tante, che balza in alto come fattore fortemente negativo: la batteria! Non regge nemmeno 24 ore di autonomia!! Cara Samsung, questa cosa mi delude!! Per il resto, il cellulare è un buon terminale, veloce e reattivo, e Android è un vero passo avanti a Symbian, anche se è bene tenere presente che per i nuovi smartphone è bene premunirsi di un piano dati col proprio gestore, visto che il traffico delle informazioni da veicolare non è di poco conto.