Pensieri, parole, libri

img_0198Di tanto in tanto mi soffermo sul mio blog qualche minuto, guardo e riguardo un po’ tutto quello che ho scritto finora, ma poi finisco per veleggiare nel web a fare mille e altre più cose. E’ sempre così: ci sono tanti impegni e così poco tempo a disposizione!

Ultimamente però, complice il dover fare il pendolare tra casa e lavoro, ho finalmente rispolverato la mia fantastica libreria/biblioteca. Un compagno di viaggi migliore di un libro non c’è, garantisco!!

Perché in compagnia di un bel volume, quei 40 minuti di distanza tra la stazione di Pistoia e quella di Firenze Santa Maria Novella sembreranno ore, anche giorni, se il romanzo che state leggendo riesce a coinvolgervi così tanto e bene. A me succede proprio così.

Sono stanto Tiziano Terzani mentre scrive dalla sua amata Asia, oppure Robert Langdon mentre è in giro per Firenze a svelare il mistero della sparizione della maschera funebre di Dante Alighieri, ma sono stato anche il mago Potter che, divenuto adulto, deve affrontare l’adolescenza dei figli e una strana sensazione a lui tanto familiare come il dolore alla cicatrice.

I libri sono tutto questo: ci permettono di scoprire torbidi segreti e ruberie, come scrive Fittipaldi, ma anche di riflettere sul mondo che ci circonda, ostinato nel classificare bene e male solo dal punto di vista occidentale (come spiega Terzani). I libri ci permettono di capire molto bene i sacrifici della Seconda Guerra Mondiale e la lotta partigiana che ci ha poi donato una Carta Costituzionale tra le più moderne al mondo (leggasi Calamandrei).

Leggiamo, leggiamo tanto! Sfruttiamo di più il nostro cervello, i nostri momenti liberi per un libro. Stacchiamo la spina alla tv. Stacchiamo la spina a tablet e smartphone ogni settimana. Diamoci una tregua con il resto del mondo e regaliamoci un po’ di cultura e di sapere.

Vi lascio con una bellissima frase che ho carpito qualche giorno fa: «Diceva Bernardo di Chartres che noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.»

E ci si impegna…

lavoroDevo dire che riprendere il ritmo di un lavoro non è stato per nulla facile. Perché dopo anni a fare il precario, a saltare da un lavoro all’altro, a guadagnare miserie che, messe insieme, non fanno nemmeno uno stipendio, di colpo poi ti trovi a rivoluzionare la tua vita!

Organizzare il parcheggio della macchina, l’abbonamento del treno, cercare di incastrare gli orari anche in previsione di ingorghi stradali, ritardi etc…

E poi, rimettere mano all’agenda e spararsi per arrivare a capire che in tutti questi anni ti sei preso una quantità industriale di impegni e che ora, con questo nuovo ritmo, farai molta fatica a star dietro a tutto!

Eppure… nonostante le dosi di caffè al mattino per svegliarsi, le bestemmie in diverse lingue per gli automobilisti idioti che ti sorpassano in semi curva con doppia striscia continua, la stanchezza di fare avanti e indietro con il treno, le mattine in cui pensi che la gente ha scambiato la tua carrozza per una succursale di un lazzeretto (a giudicare dai colpi di tosse, starnuti, etc etc), eppure nonostante tutto, sono felice.

Certo, difficoltà ce ne sono, tutti i santi giorni non è che il computer non mi riserva qualche blocco, o il server decide che dopo il n. 9999 non c’è nient’altro e ti lascia fermo (e ovviamente il venerdì santo alle 15:33!!!). Ma va bene. Perché è un lavoro. E’ il mio contributo a far girare l’economia. Quella di Trenitalia, con quasi 70 euro al mese di abbonamento del treno, e magari se facessero meno ritardi sarei ben più lieto di essere finanziatore dei loro stipendi. Contribuisco anche al Comune di Pistoia, con 10 euro di parcheggio (e meno male che il prezzo è politico, sennò sarebbero salassi a dover lasciare la macchina a tariffa piena). Per non parlare poi della Feltrinelli in stazione Santa Maria Novella (ho già fatto la carta punti da un pezzo!!), oppure le cialde per la macchina del caffè, etc etc etc.

Si arriva a sera, e pensi: dio bòno com’è volata la giornata! Prima invece, a far passare un giorno, sembrava ci volesse tutta la forza dell’universo! E quasi non bastava!!

Il rovescio della medaglia, che c’è anche in questo caso, è il dover trovare gli espedienti per non abbandonare le associazioni che sto seguendo. Certo, in pausa pranzo si possono mandare le email dal pc, piuttosto che telefonare per un problema piuttosto che cercare su internet le informazioni per le altre cose, ma non è mai come potersi dedicare a pieno regime. E mi dispiace, perché la mia famiglia mi ha sempre insegnato a portare a termine ciò che si è iniziati, volenti o nolenti, perché gli impegni sono una cosa seria, un po’ come il caffè a Napoli.

Uh, via, per oggi ho scritto anche abbastanza!! l fumo si alza dal monte Fato, l’ora è tarda e Gandalf il Grigio cavalca verso Isengard. Ciao a tutti!!