Fine 2016

Cari amici vicini e lontani, siamo giunti alla fine. Dell’anno? Non proprio.

Siamo arrivati alla fine di un anno di lavoro. Con oggi si chiude la mia esperienza in ANSF. Sono stati 13 mesi meravigliosi, fatti di sacrifici ma anche di tante tante gratificazioni. Soprattutto dal punto di vista umano!

Si parla sempre male della Pubblica Amministrazione, ci si riempie la bocca di parole denigratorie e si punta (facilmente) il dito contro questa entità. Ebbene, cari miei, vi posso dire con profonda onestà, che avete un preconcetto del tutto sbagliato. La PA è fatta innanzi tutto di persone, uguali a me e voi. Persone che ci mettono il cuore per portare avanti il proprio lavoro, che lo fanno con passione e con dedizione. Che si fanno in quattro per risolvere i propri problemi e quelli dei colleghi.

Certo, qualche pecora nera c’è, così come qualche ipocrita raccomandato che pensa di alzare la voce o zittire chi ha a fianco in virtù di amicizie o conoscenze in alto loco o santi in paradisi non fiscali. Pecorelle che poi finiscono anche a piangere e fare i capricci se qualcuno, in una semplice affermazione della realtà, fa notare che hanno preso una cantonata e le cose sono un po’ diverse.

Ma nel complesso, chi lavora per noi nella pubblica amministrazione sono persone, che devono fare i conti tutti i giorni con leggi scritte male e applicate pure peggio, con dirigenti e direttori che predicano bene e poi non si applicano. Dall’impiegato comunale fino al direttore di ministero, abbiamo a che fare con persone (sto generalizzando, eh, non mi riferisco a nessuno, non sia mai che venga frainteso).

E quelle che ho conosciuto in ANSF (per la cronaca, Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) sono state meravigliose. Grazie a Valentina, a Luciano, a Paolo, a Claudio, a Fabiana, a Tommaso… insomma a tutti coloro che mi hanno sopportato e supportato in questi mesi, che mi hanno insegnato un universo per me totalmente sconosciuto (il mondo delle ferrovie) e che mi hanno aiutato a capire che in Italia, checché se ne dica, abbiamo la rete ferroviaria più sicura di tanti altri paesi UE.

Grazie. Di tutto.

Ci rivediamo nel 2017. Un abbraccio forte forte a tutti voi!

E ci si impegna…

lavoroDevo dire che riprendere il ritmo di un lavoro non è stato per nulla facile. Perché dopo anni a fare il precario, a saltare da un lavoro all’altro, a guadagnare miserie che, messe insieme, non fanno nemmeno uno stipendio, di colpo poi ti trovi a rivoluzionare la tua vita!

Organizzare il parcheggio della macchina, l’abbonamento del treno, cercare di incastrare gli orari anche in previsione di ingorghi stradali, ritardi etc…

E poi, rimettere mano all’agenda e spararsi per arrivare a capire che in tutti questi anni ti sei preso una quantità industriale di impegni e che ora, con questo nuovo ritmo, farai molta fatica a star dietro a tutto!

Eppure… nonostante le dosi di caffè al mattino per svegliarsi, le bestemmie in diverse lingue per gli automobilisti idioti che ti sorpassano in semi curva con doppia striscia continua, la stanchezza di fare avanti e indietro con il treno, le mattine in cui pensi che la gente ha scambiato la tua carrozza per una succursale di un lazzeretto (a giudicare dai colpi di tosse, starnuti, etc etc), eppure nonostante tutto, sono felice.

Certo, difficoltà ce ne sono, tutti i santi giorni non è che il computer non mi riserva qualche blocco, o il server decide che dopo il n. 9999 non c’è nient’altro e ti lascia fermo (e ovviamente il venerdì santo alle 15:33!!!). Ma va bene. Perché è un lavoro. E’ il mio contributo a far girare l’economia. Quella di Trenitalia, con quasi 70 euro al mese di abbonamento del treno, e magari se facessero meno ritardi sarei ben più lieto di essere finanziatore dei loro stipendi. Contribuisco anche al Comune di Pistoia, con 10 euro di parcheggio (e meno male che il prezzo è politico, sennò sarebbero salassi a dover lasciare la macchina a tariffa piena). Per non parlare poi della Feltrinelli in stazione Santa Maria Novella (ho già fatto la carta punti da un pezzo!!), oppure le cialde per la macchina del caffè, etc etc etc.

Si arriva a sera, e pensi: dio bòno com’è volata la giornata! Prima invece, a far passare un giorno, sembrava ci volesse tutta la forza dell’universo! E quasi non bastava!!

Il rovescio della medaglia, che c’è anche in questo caso, è il dover trovare gli espedienti per non abbandonare le associazioni che sto seguendo. Certo, in pausa pranzo si possono mandare le email dal pc, piuttosto che telefonare per un problema piuttosto che cercare su internet le informazioni per le altre cose, ma non è mai come potersi dedicare a pieno regime. E mi dispiace, perché la mia famiglia mi ha sempre insegnato a portare a termine ciò che si è iniziati, volenti o nolenti, perché gli impegni sono una cosa seria, un po’ come il caffè a Napoli.

Uh, via, per oggi ho scritto anche abbastanza!! l fumo si alza dal monte Fato, l’ora è tarda e Gandalf il Grigio cavalca verso Isengard. Ciao a tutti!!

Metti un’estate a Milano

milano-003Metti che hai un po’ di giorni liberi da impegni. Metti che una cara amica ti invita da lei. Metti che non ti fai scappare l’occasione. Unisci tutti gli ingredienti e troverai “Milano 2010”!!

L’emozione di conoscere, anche se per poco tempo, una città. Nel bene e nel male!! Rispetto alla mia Valdinievole, devo dire che il clima padano è alquanto afoso e umido, ci sono momenti che non si respira se non con ventilatori o climatizzatori! Per le zanzare, invece, è sempre la solita lotta.

Un agglomerato di uomini e cemento, pieno di fermento, brioso, che non dorme e non si ferma mai: ecco come mi è apparsa Milano appena arrivato in stazione centrale. Un turbinio di gente, che cammina, si sposta, per andare o venire a destra e manca… Anche troppo frenetica!!

Meravigliosa e imponente la stazione, il Duomo, le varie piazze e chiese… Insomma, non è quel luogo grigio e tetro che uno si immagina dai reportage giornalistici. Insomma, nonostante tutto, Milano mi è piaciuta, anche se farei fatica a viverci, non tanto per il traffico, ma per una mentalità molto diversa dalle nostre del centro Italia.

Però… chissà… in futuro… mai dire mai!

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Bologna 2011

Prendete una tranquilla domenica d’agosto… facciamo il 7…

Prendete l’idea di andare a trovare un caro amico che abita a Bologna…

Cominciate a spulciare sul sito di Trenitalia le coincidenze…

Cominciate a pensare anche che ci metterete quasi 2 ore, perché avete deciso di sfruttare i treni regionali e non gli InterCity o peggio ancora i famigerati FrecciaRossa o FrecciaArgento, dai costi assurdi e stratosferici…

Partite, armi & bagagli, armati di macchina fotografica digitale, acqua e un po’ di pazienza…

Arrivate quasi a mezzogiorno… fatevi due passi, tanto per stimolare l’appetito…

Prendete anche un bel po’ di fiato… ma soprattutto. giratevi in lungo e in largo la città…