Grazie a tutti

Alla fine, è andata.
Voglio ringraziare pubblicamente tutti coloro che domenica 4 sono venuti a votare in sede, per il rinnovo del consiglio di sezione della VAB Larciano. Il risultato è stato straordinario per me: su 15 votanti, 12 preferenze. Per me, un grandissimo traguardo!
Voglio ringraziare anche coloro che non sono venuti (volutamente): ci vuole “coraggio” per rimanere a casa e non venire a portare il proprio contributo ad una causa comune. Evidentemente, quelle stanze non sono più di vostro agio. Ma la colpa, signori, è vostra, non mia. Avete dimostrato, ancora una volta, che non siete maturi. Peggio dei bimbi dell’asilo nido, inventate reati e accusate il sottoscritto dei più atroci ed efferati delitti di lesa maestà. Continuando ad incolpare me, quando dovreste solo farvi un bell’esame di coscienza, ammesso che ne abbiate una, e capire i vostri errori. Ho tentato di dirvelo in più occasioni, ma non mi avete voluto ascoltare, accecati dalla vostra bramosia di superiorità, dalla vostra superbia e dalla voglia di dominazione. Neanche fossimo in gara per la sopravvivenza della razza umana!!
E l’immaturità la state dimostrando tuttora, con le ripicche, abbandonando la nave, proprio adesso che c’è un nuovo gruppo al comando. E perché? Semplice: non avendo più l’appoggio del vecchio comandante, non avreste più campo libero per i vostri comodi. Sempre per quella strana teoria, tutta vostra, che uno spazio comune debba essere l’estensione del vostro salotto di casa. E con l’ostinazione di applicare queste regole a tutti, perché stanno bene a voi e gli altri amen. Non c’è che dire, una bella dimostrazione di maturità!
Se c’è un gruppo, ci deve essere trasparenza, e non club privati.
Se c’è un gruppo, bisognerebbe fare squadra, e non capannelli e clan di odalische e vassalli.
Coinvolgere tutti, invece di escludere il maggior numero.
Ecco la grossa, grossa differenza tra me e voi: due concezioni di vivere il volontariato.
Basterebbe semplicemente una cosa, banale se vogliamo: dovreste accettare le regole. Se vuoi guidare, devi prendere la patente e non superare i limiti. Se vuoi fare il volontario, devi rispettare le regole di buon senso e di civiltà, per il vivere comune e un obiettivo comune… eppure, pare che non abbiate voglia di tutto questo!
Concludo questo mio pensiero personale con una riflessione: alla luce di tutto quello che è successo, degli attriti, delle voci diffamatorie e calunnianti, delle mie presunte inidoneità per cariche apicali (non sarei idoneo a fare il coordinatore perché non ho una qualifica operativa, nonostante in nessun atto ufficiale, in nessun statuto o regolamento vi è menzionata questa limitazione)… ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e mi hanno dato così tanta fiducia e comunico loro che ho deciso di fare un passo indietro, rimanendo perciò un semplice segretario e tesoriere. Oggettivamente, un coordinatore ha bisogno anche di conoscere modalità di azione che io, purtroppo, non ho mai acquisito, avendo fatto il “burocrate” praticamente da sempre. Ma soprattutto, se già il fatto che io sia di nuovo nel consiglio di sezione ha continuato a scatenare reazioni avverse, temo che pormi al vertice potrebbe avere effetti ancora più deleteri. Sempre perché troppo spesso c’è da confrontarsi con persone che non hanno voglia di una mediazione, ma solo di sopraffazione e dominio.
Rimango nel consiglio, rimango e continuo nella mia opera di burocrate.
Grazie ancora per il sostegno che mi avete dimostrato con tutti quei voti, continuerò e proseguirò il mio progetto FIRTS (fiducia, informazione, rispetto, trasparenza, serietà), perché sono dell’idea che sia necessario e importante, e spero di poter contare sul vostro sostegno anche in futuro. Perché VAB Larciano ha ancora bisogno del supporto di tutti.
PS: se per caso, tra i miei contatti su Facebook, qualcuno si sente chiamato in causa, sì, è proprio così. Ma siccome si dice il peccato e non il peccatore, ho omesso di far nomi e cognomi. Poi, se vi va, ne possiamo parlare il martedì sera in sede… se avete ancora voglia di un confronto serio e maturo, ovviamente!

La Protezione Civile

repubblica-italianaTutto il sistema di protezione civile si basa sul principio di sussidiarietà. La prima risposta all’emergenza, qualunque sia la natura e l’estensione dell’evento, deve essere garantita a livello locale, a partire dalla struttura comunale, l’istituzione più vicina al cittadino. Il primo responsabile della protezione civile è quindi il Sindaco: in caso di emergenza assume la direzione e il coordinamento dei soccorsi e assiste la popolazione, organizzando le risorse comunali secondo piani di emergenza prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del territorio.


Quando un evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del comune, si mobilitano i livelli superiori attraverso un’azione integrata: la Provincia, la Prefettura, la Regione, lo Stato. La legge 225/92 definisce le attività di protezione civile: oltre al soccorso e alle attività volte al superamento dell’emergenza, anche la previsione e la prevenzione. Il sistema non si limita quindi al soccorso e all’assistenza alla popolazione, ma si occupa anche di definire le cause delle calamità naturali, individuare i rischi presenti sul territorio e di mettere in campo tutte le azioni necessarie a evitare o ridurre al minimo la possibilità che le calamità naturali provochino danni.

Gli eventi calamitosi vengono classificati, per estensione e gravità, in tre diversi tipi. Per ogni evento si individuano i competenti livelli di protezione civile che devono attivarsi per primi: a (livello comunale), b (provinciale e regionale) e c (Stato). In caso di evento di “tipo c”, che devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, la competenza del coordinamento dei soccorsi viene affidata al Presidente del Consiglio dei Ministri, che può nominare Commissari delegati.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale. Il Presidente del Consiglio può emanare ordinanze di emergenza e ordinanza finalizzate ad evitare situazioni di pericolo o danni a persone o cose.”

Detto ciò, ora ditemi: di chi è la colpa? A chi va puntato il dito per determinare la responabilità soggettiva e oggettiva dei danni causati dalla mancata attivazione di uomini e mezzi per prevenire e limitare gli effetti sul territorio e sulla popolazione?

Troppo facile e troppo veloce additare il Dipartimento per ciò che accade dopo!!

Mi piacerebbe… pensieri di un volontario VAB

Mi piacerebbe che ogni volontario avesse un unico stemma, un’unica uniforme, un unico cuore che batte forte per fare del bene alla collettività.

Mi piacerebbe che l’antincendio fosse una stagione breve, di qualche giorno o qualche ora soltanto, perché il fresco del bosco serve anche ai piromani.

Mi piacerebbe che le attrezzature fossero sempre in ordine, al loro posto, in magazzino… e non a casa dei volontari per un uso personale senza averne né l’autorizzazione né la qualifica per l’uso.

Mi piacerebbe che gli automezzi fossero sempre giallo VAB, parcheggiati in una rimessa, con il pieno di carburante nel serbatoio e nel TSK, che fossero sempre curati da chi ci sa mettere le mani, puliti, in ordine, pronti alla partenza… e non lasciati alla carlona, sempre a secco, senza cura, senza i livelli in ordine, che partono per grazia di Dio e che quando si guastano fanno danni da 4000 euro, guidati male, usati per andare a cazzeggiare o per gli affari propri (perché tanto non sono ancora riverniciati e quindi non ci controlla nessuno!).

Mi piacerebbe che ci fossero più persone che si avvicinano al mondo del volontariato perché hanno lo spirito di concedere un po’ del loro tempo, gratuitamente, per il bene della collettività… e non che, ogni volta che dici “volontario” ti venga chiesto, immancabilmente: “Ma ti pagano almeno? No? Male!”.

Mi piacerebbe che le spese di gestione di una sezione calassero… e non aumentassero di anno in anno, di mese in mese, perché le solite teste a fava di ragno hanno solo in mente “tanto non è mio, non me ne frega niente se si sciupa o non va!”

Mi piacerebbe che gli Enti Pubblici fossero più vicini al volontariato tutto, a tutte le associazioni, di qualsiasi natura e tipologia… e non solo a quelle in cui hanno persone di fiducia nei posti chiave e che la smettessero di sparare certe frasi del tipo “Eh… la XXX è una spina nel fianco al Comune di Pincopallino Di Sotto”, perché per risposta si potrebbe dire che il Comune di Pincopallino Di Sotto è sempre stato castrante e ostruttivo e quindi una vera spina nel fianco per la XXX!

Mi piacerebbe poter ricreare lo spirito di squadra per una grande esercitazione collettiva… e non guardare le foto e rimpiangere quei momenti di grande sacrificio ma che ormai fanno parte della storia.

Mi piacerebbe che le leggi fossero fatte dagli addetti ai lavori, che conoscono l’ambiente del Terzo Settore… e non da meri ragionieri che pensano solo a tagliare senza considerare che NOI facciamo un’opera primaria per l’Italia!

Mi piacerebbe vedere assemblee di soci sempre affollate, dove tutti insieme si discute della vita associativa, si litiga, ci si confronta, si ragiona da persone civili… e non serate deserte, urli, sbraitate, i muri scambiati per bersagli a freccette, malelingue che agiscono nell’ombra per arrivare ad occupare posti di potere e di comando, senza pensare che quella “poltrona” comporta tanti onori ma ancor più oneri. E soprattutto, mi piacerebbe che i volontari fossero onesti con loro stessi e con chi hanno scelto di rappresentarli e di coordinarli, perché siamo tutti insieme sulla stessa barca! E’ facile buttarsi in mare e scappare perché sul fondo c’è un po’ di acqua, il lavoro più duro è rimanere in barca e col secchio gettare l’acqua che entra…

Ecco cosa mi piacerebbe vedere nella mia sezione… ecco cosa mi piaceva vedere tre anni fa, quando ho iniziato la meravigliosa avventura di Consigliere di Sezione… purtroppo, ho visto ben poco di tutto ciò… E mi dispiace davvero tanto!