Dall’etica all’insulto

parlamento_italianoIn questi giorni assistiamo, qui nella povera e derelitta Italia, attanagliata da una crisi senza precedenti, ad una serie di deprecabili eventi che hanno come agorà il Parlamento Italiano. Da una parte, il Movimento 5 Stelle, una forza politica che nasce dal basso, dalla voglia dei cittadini di riprendersi il “potere”, di poter essere di nuovo popolo che sceglie e non più che subisce; dall’altra, il resto delle forze presenti, dal Partito Democratico (con alla guida Matteo Renzi), il vecchio PDL scisso tra Forza Italia e Nuovo CentroDestra, nonché Sinistra-Ecologia-Libertà e vari altri ancora.

Fermo restando che  io non ho più tessere di partito e che, personalmente, non intendo prenderle per i prossimi mesi-anni, mi soffermo un attimo sulle formazioni politiche che sono la risultante delle ultime elezioni politiche.

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Una luce in fondo al tunnel

tunnelSilvio Berlusconi va dicendo da 20 anni che taglia le tasse agli italiani, che lui è l’uomo giusto alla guida del Paese, che c’è ripresa e che possiamo farcela…

Mario Monti, in un anno e mezzo circa di governo, ha sostenuto fantomatiche riprese e ha visto la luce in fondo al tunnel un sacco di volte…

Enrico Letta, ultimo e attuale Presidente del Consiglio dei Ministri di questa derelitta Repubblica, sostiene che la ripresa è vicina…

Cosa accomuna questi tre uomini?

Oh, semplice… poche realtà…

  1. Il popolo vero, fatto di pensioni da 400 euro e fame quotidiana non sanno nemmeno dove sta di casa;
  2. Non hanno mai perso il loro posto di lavoro, ammesso che il loro si possa definire un lavoro;
  3. “Largo ai giovani”: per loro i giovani sono le persone dai 60 anni in su;
  4. Fino a 50 anni siamo tutti “choosy”, mentre a loro non dispiace affatto rimpizarsi di soldi il portafoglio ogni mese, nonostante il Paese sia ancora più allo sfascio;
  5. La luce in fondo al tunnel o è il riflesso della luna nel pozzo o un treno in galleria, in entrambi i casi si rischia sempre qualcosa;
  6. Hanno tentato di curare il malato con la stessa malattia che gli ha provocato questa incredibile paralisi pluriennale.

Non sono un liberista e non ammetto che il mercato si dia delle regole: lo Stato deve intromettersi nell’economia, deve porre dei paletti e dei limiti, altrimenti tutti i cittadini diventano esclusivamente mucche da latte… e non siamo lontani da questo scenario!

Non ammetto che le banche, banchieri, potentati e boiardi di Stato vivano sulla pelle della povera gente, con stipendi milionari quando le loro stesse imprese sono sull’orlo del fallimento… come non accetto che sia lo Stato a dover intervenire sempre e comunque: se l’Italia decide di salvare il MPS (Monte dei Paschi di Siena), si nazionalizza la banca, si salvano i piccoli risparmiatori e i correntisti, si fa causa penale e civile nei confronti di chi ha portato la banca a questa catastrofe e poi si vende il pacchetto azionario.

Non ammetto che un uomo come Cimoli, che ha fatto fallire Ferrovie dello Stato SpA e Alitalia SpA, viva con milioni di buonuscita: ti spettano 500 euro al mese, perché i danni che hai creato hanno te come responsabile (amministratore delegato).

Non ammetto che i politici (di ogni ordine e grado, dal consigliere comunale, all’assessore comunale, a quello provinciale, passato per la regione e finendo a Roma) abbiano in mente in primis i propri interessi, poi quelli dei parenti, poi quelli di amici e conoscenti e poi, se avanza, far finta di lavorare per l’Italia.

Non ammetto che si venga a sparare frottole dicendo “diamo lavoro ai giovani”: si fanno corsie preferenziali a chi è sotto 30 anni, senza un diploma, a scapito di chi ha studiato, si è fatto il famigerato mazzo per arrivare ad avere quel pezzo di carta che ora, ahimè, non è buono nemmeno come carta igienica.

La luce in fondo al tunnel, signori politici, spero sia l’avvisaglia di un treno in corsa che sta sopraggiungendo: il treno del cambiamento, che vi porti alla fame per quanto voi ci avete portato!

Il re è nudo, a morte il re!

ITALY POLITICS GOVERNMENTE così, alla fine, nonostante tutte le leggi fatte a propria difesa e contro ogni base democratica, il Cavaliere è stato condannato! Esiste una giustizia allora? No, non esiste.

Non esiste semplicemente perché fa comodo così, a destra e anche a sinistra! Perché se Silvio Berlusconi rappresenta l’anomalia di un sistema di metastasi che hanno invaso questa povera Italia, in 20 anni di malgoverno e di spudorata vessazione mediatica, la cosiddetta opposizione non può cantare vittoria.

Silvio ha avuto nei DS prima e nel PD poi il miglior alleato di sempre! E questo, alla faccia degli elettori!! Il PD non è stato da meno in quanto a macchina da guerra per la “riforma” dello Stato, in quanto ha una seria compartecipazione di colpa in questo sfascio degli architravi della nostra Repubblica. La riprova? Oh ma è semplice. Guardatevi su YouTube il discorso di Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, che snocciola tutte, e sottolineo TUTTE, le motivazioni che avrebbero portato all’incandidabilità di Berlusconi o a una sua delegittimazione, ma che sono state VOLONTARIAMENTE omesse dai parlamentari del centrosinistra. Oppure, il caso Penati: a suo carico sono state mosse gravissime accuse, conclamate e sostenute da prove inconfutabili. Ma grazie alle leggi ad personam che hanno parato il culo a Silvio, anche il compagno Penati ha potuto festeggiare la prescrizione del reato, nella giornata dello scorso 22 Maggio.

Perciò, a parte gli adepti del PDL che sostengono a tutti i costi il loro gran maestro nonostante sia un ladro conclamato, mi fanno venire gli urti di vomito tutti gli altri pseudo avversari del Cavaliere, che si cuciono addosso l’abito dei grandi moralizzatori quando in realtà sono semplicemente più meschini del loro presunto avversario politico.

Viva Tortora!

Enzo_tortora_arresto Ho letteralmente amato “Portobello”, il venerdì sera non c’erano storie: prima mi guardavo il programma e poi a nanna! Enzo Tortora era un vero gentleman, un signore di altri tempi, un uomo che entrava in punta di piedi nelle case degli italiani e che, con loro, si metteva in poltrona e discuteva sui temi che affrontava ogni sera.

Nuove invenzioni, persone scomparse, idee… Portobello era un contenitore nuovo e innovativo, scopiazzato in lungo e in largo nei decenni a seguire.

E lui, Enzo Tortora, si è difeso in carcere e in tribunale da accuse non fondate, da calunnie gratuite e da una persecuzione giudiziaria che fu senza precedenti.

Ma lei, presidente Berlusconi, NON è nemmeno lontanamente paragonabile a quel galantuomo di Tortora. Lei, in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, ha chiesto, redatto, ottenuto, promulgato e utilizzato leggi di questo Stato per difendersi dai giudici, ha anticipato i termini di prescrizione del reato, ha gettato fango su un pilastro della Repubblica, la Magistratura, che sì ogni tanto può sbagliare, ma che mi sembra quantomeno assurdo che si diverta a star dietro a tutti i reati che, direttamente o indirettamente, la vedono coinvolto. Perché, nel caso non lo sappia o faccia finta di non saperlo, la prescrizione non implica l’assoluzione. Il reato persiste, solo che per un cavillo temporale si dichiara non più idoneo ad essere sottoposto ad azione penale o civile. Ma chi è ladro, lo rimane sempre, anche se non è più chiamato a rispondere delle sue azioni davanti a un giudice.

Il signor Tortora non ha mai usato mezzi radiotelevisivi per gettare fango sulla Magistratura, ma solo per far luce sulla sua ingiusta carcerazione. Si è dimesso da europarlamentare ed ha affrontato il giudizio. Ma solo alla fine di tutto, quando è stato dichiarato totalmente innocente, è tornato in tv e ha ringraziato chi lo ha sempre sostenuto e gli è sempre stato a fianco.

Lei, Presidente Berlusconi, a mio modesto avviso, non può permettersi di fare certi paragoni. Prima di sentenziare qualcosa, provi a farsi un esame di coscienza e valuti se davvero lei ha la facoltà di confrontarsi con queste persone.

Abbia l’umiltà di ammettere i propri errori, rinunciare ai benefici che la sua carica le comporta, difendersi da cittadino qualunque, rinunciare all’immunità parlamentare e, se necessario, farsi un giorno di carcere.

Silvio-berlusconi-arrestato