Poche stelle

Siamo a meno di un mese dalle elezioni politiche, ennesima campagna elettorale piena di colpi, spot, promesse etc etc.

Per il mio pensiero, mai e poi mai voterò il centrodestra di Berlusconi, nemmeno il centro di Renzi & co. Il mio passato storico mi colloca nettamente a sinistra, anche se rimango critico verso un intero universo di “fare politica”.

Ma c’è un partito che più di tutti mi ha deluso: il Movimento 5 Stelle. Partiti in pompa magna, l’armata del popolo che doveva risollevare le sorti del paese, che doveva far pulizia del marcio, che… che… che…?? Che si è rivelata un’armata Brancaleone. Cadendo su troppi argomenti importanti (economia, diritti civili) e spacciandosi per immacolati quando poi, nei fatti, mi pare che di immacolato non ci sia nemmeno la carta dei bonifici.

E’ vero che sono stati l’unico partito che hanno volontariamente girato una parte del loro stipendio a favore di un fondo per il microcredito, a dispetto delle altre formazioni politiche. Ma questa non è una novità, o meglio non è fatto nuovo l’uso dello stipendio da parlamentare per fini non personali. Fino a qualche anno fa, lo ribadiva Bersani a “Cartabianca” con Bianca Berlinguer, i parlamentari della Prima Repubblica (soprattutto DC e PCI) versavano una forte somma del loro stipendio al partito, che usava quei soldi per tenere su i circoli, per fare le feste dell’unità o altro. Insomma, erano reinvestiti.

Per cui, la loro tanto acclamata superiorità morale scende qualche gradino. Ma siccome sono sempre fiducioso in una classe politica che cerca di rinnovarsi, mi sono detto che hanno fatto comunque bene. Prendo alla lettera le affermazioni di Di Maio e, calcolatrice alla mano, divido i 23 milioni di € per 7mila, ossia le aziende destinatarie dei soldi. Ragazzi, ma vi siete resi conto che fanno poco più di 3mila euro ad azienda? E che aiuto sarebbe questo?? Abbiamo sceso ancora diversi gradini…

Il fatto, poi, che ci siano regole che vengono osannate come universali, quando poi voi stessi le utilizzate con pesi e misure diverse… la dice lunga… Vedi Livorno (sindaco con avviso di garanzia), Roma (sindaco con avviso di garanzia), Parma (sindaco con avviso di garanzia). Che non vuol dire che tu sia colpevole: l’avviso ha lo scopo di avvisare che la magistratura sta indagando su di te, e che quindi il risultato delle indagini sarà la prova di innocenza o colpevolezza. Ma questo, come scrivevo prima, vale solo per gli altri. I signori 5Stelle usano l’avviso come sentenza passata in giudicato e inneggiano alle dimissioni, a patto che non sia qualcuno dei loro. No, signori, non va bene. La giustizia è uguale per tutti, c’è scritto grande grande in ogni tribunale italiano.

Ok ok, mi si dirà che gli “altri”, i vecchi politici degli altri partiti, hanno fatto anche peggio. Verissimo, ma lo sappiamo bene. Ma dai 5 stelle, invece, no! Perché se ti presenti al popolo inneggiando una superiorità data dalla tua presunta immacolata fedina penale, ti devi comportare con un certo uniforme pensiero. E non arrivare a cambiare le regole in corso solo per salvare la sedia di qualche “tuo” sindaco.

Ma, al di là delle vicende giudiziarie, la perla è stata affrontare alcune domande sui temi di attualità, quali i fatti di Macerata e simili. Una domanda, in particolare, sul tema antifascismo. E qui, signori miei, siete proprio caduti dalla scala della morale e vi siete sfracellati al suolo. “Il MoVimento 5 Stelle ha deciso di votare contro la proposta di legge di Emanuele Fiano che introduce il reato di propaganda del regime fascista e nazionalsocialista.” Per me, avete pure chiuso la campagna elettorale, potete anche tornare a casa. Con questa, vi siete giocati la mia fiducia. Tornate a casa, o meglio tornate o andate a scuola, studiate bene la storia e poi provate ad essere eletti in Parlamento. Su questi temi, cari miei, non si può discutere. Nel 2018, a 70 anni dall’entrata in vigore della nostra Carta Costituzionale, frutto di due anni di lavoro e del sacrificio di centinaia di migliaia di morti, non si può sparare certe scemenze.

Una volta Silvio Berlusconi, nel 2003, al Parlamento Europeo, apostrofò i deputati con “qui sembrate turisti della democrazia“: posso tranquillamente dire che anche voi, cari penta stellati, vi siete dimostrati ugualmente dei turisti della politica. Prima di arrivare a fare scempiaggini in Parlamento, avreste dovuto farvi le ossa nelle amministrazioni locali, per capire bene come funziona la macchina Italia. Invece, sappiano tutti com’è andata…

Gli altri fanno peggio? Ma voi dovevate fare meglio e non l’avete fatto!

Saluti a tutti, a presto.

V.