Honestà 2.0

Riporto un articolo, molto molto interessante, sui rimborsi presentati da alcuni parlamentari M5S.

La senatrice Taverna ha speso 17.751 euro per telefono e internet in cinque anni, divisi in 15.073 euro in ricariche e abbonamenti, 673 per internet e chiavetta wi fi e il resto in accessori. Non contenta, ha pagato 4500 euro per l’alloggio. E 48 mila euro per eventi sul territorio. Oltre 20.501,85 euro di benzina.

La parlamentare Barbara Lezzi è andata più su: 27.258 euro in benzina, oltre a 119 mila euro di alloggio, con una media di 2.200 euro al mese, 48 mila euro per eventi sul territorio (un testa-a-testa con il collega Di Maio, con oltre 200 mila euro).

Ultima perla: Marta Grande, 31 anni, ha speso 131.289,20 di alloggio dall’inizio della legislatura, 14 mila euro di spese telefoniche, 10 mila euro di taxi, 14 mila euro di cene o pranzi di lavoro e e 1.928 euro di bar.

Questi, signori, sono dati, non parole. Estrapolati direttamente dal sito dei 5S, per cui sono loro stessi autori di detti dati.

Ora, amici, vi domando: questi personaggi, che sventolavano la “onestà” in ogni dove, vi sembrano ancora così onesti? 17mila euro di telefono in un anno, quando con poco meno di 200 euro hai minuti-sms illimitati e una valanga di GB che non finisci mai.

Ma soprattutto voi, cari amici della setta a 5 stelle, non vi sentite presi per il culo proprio dai vostri santoni? Proprio da coloro che vi hanno inculcato il “pensiero unico” in tutti questi anni e che, nei fatti, se ne sbattono del popolo e fanno la bella vita?

Avete fatto guerriglie su scontrini (poi cadute nel vuoto per inesistenza del reato), avete riempito la bocca di belle parole, ma poi nei fatti vi siete e si sono dimostrati esattamente o finanche peggio della loro tanto condannata “casta”.

Poche stelle

Siamo a meno di un mese dalle elezioni politiche, ennesima campagna elettorale piena di colpi, spot, promesse etc etc.

Per il mio pensiero, mai e poi mai voterò il centrodestra di Berlusconi, nemmeno il centro di Renzi & co. Il mio passato storico mi colloca nettamente a sinistra, anche se rimango critico verso un intero universo di “fare politica”.

Ma c’è un partito che più di tutti mi ha deluso: il Movimento 5 Stelle. Partiti in pompa magna, l’armata del popolo che doveva risollevare le sorti del paese, che doveva far pulizia del marcio, che… che… che…?? Che si è rivelata un’armata Brancaleone. Cadendo su troppi argomenti importanti (economia, diritti civili) e spacciandosi per immacolati quando poi, nei fatti, mi pare che di immacolato non ci sia nemmeno la carta dei bonifici.

E’ vero che sono stati l’unico partito che hanno volontariamente girato una parte del loro stipendio a favore di un fondo per il microcredito, a dispetto delle altre formazioni politiche. Ma questa non è una novità, o meglio non è fatto nuovo l’uso dello stipendio da parlamentare per fini non personali. Fino a qualche anno fa, lo ribadiva Bersani a “Cartabianca” con Bianca Berlinguer, i parlamentari della Prima Repubblica (soprattutto DC e PCI) versavano una forte somma del loro stipendio al partito, che usava quei soldi per tenere su i circoli, per fare le feste dell’unità o altro. Insomma, erano reinvestiti.

Per cui, la loro tanto acclamata superiorità morale scende qualche gradino. Ma siccome sono sempre fiducioso in una classe politica che cerca di rinnovarsi, mi sono detto che hanno fatto comunque bene. Prendo alla lettera le affermazioni di Di Maio e, calcolatrice alla mano, divido i 23 milioni di € per 7mila, ossia le aziende destinatarie dei soldi. Ragazzi, ma vi siete resi conto che fanno poco più di 3mila euro ad azienda? E che aiuto sarebbe questo?? Abbiamo sceso ancora diversi gradini…

Il fatto, poi, che ci siano regole che vengono osannate come universali, quando poi voi stessi le utilizzate con pesi e misure diverse… la dice lunga… Vedi Livorno (sindaco con avviso di garanzia), Roma (sindaco con avviso di garanzia), Parma (sindaco con avviso di garanzia). Che non vuol dire che tu sia colpevole: l’avviso ha lo scopo di avvisare che la magistratura sta indagando su di te, e che quindi il risultato delle indagini sarà la prova di innocenza o colpevolezza. Ma questo, come scrivevo prima, vale solo per gli altri. I signori 5Stelle usano l’avviso come sentenza passata in giudicato e inneggiano alle dimissioni, a patto che non sia qualcuno dei loro. No, signori, non va bene. La giustizia è uguale per tutti, c’è scritto grande grande in ogni tribunale italiano.

Ok ok, mi si dirà che gli “altri”, i vecchi politici degli altri partiti, hanno fatto anche peggio. Verissimo, ma lo sappiamo bene. Ma dai 5 stelle, invece, no! Perché se ti presenti al popolo inneggiando una superiorità data dalla tua presunta immacolata fedina penale, ti devi comportare con un certo uniforme pensiero. E non arrivare a cambiare le regole in corso solo per salvare la sedia di qualche “tuo” sindaco.

Ma, al di là delle vicende giudiziarie, la perla è stata affrontare alcune domande sui temi di attualità, quali i fatti di Macerata e simili. Una domanda, in particolare, sul tema antifascismo. E qui, signori miei, siete proprio caduti dalla scala della morale e vi siete sfracellati al suolo. “Il MoVimento 5 Stelle ha deciso di votare contro la proposta di legge di Emanuele Fiano che introduce il reato di propaganda del regime fascista e nazionalsocialista.” Per me, avete pure chiuso la campagna elettorale, potete anche tornare a casa. Con questa, vi siete giocati la mia fiducia. Tornate a casa, o meglio tornate o andate a scuola, studiate bene la storia e poi provate ad essere eletti in Parlamento. Su questi temi, cari miei, non si può discutere. Nel 2018, a 70 anni dall’entrata in vigore della nostra Carta Costituzionale, frutto di due anni di lavoro e del sacrificio di centinaia di migliaia di morti, non si può sparare certe scemenze.

Una volta Silvio Berlusconi, nel 2003, al Parlamento Europeo, apostrofò i deputati con “qui sembrate turisti della democrazia“: posso tranquillamente dire che anche voi, cari penta stellati, vi siete dimostrati ugualmente dei turisti della politica. Prima di arrivare a fare scempiaggini in Parlamento, avreste dovuto farvi le ossa nelle amministrazioni locali, per capire bene come funziona la macchina Italia. Invece, sappiano tutti com’è andata…

Gli altri fanno peggio? Ma voi dovevate fare meglio e non l’avete fatto!

Saluti a tutti, a presto.

V.

Lo stolto, il dito, la luna

Con un po’ di settimane di assenza, causa vari impegni, riprendo in mano il mio amato blog. E lo faccio all’indomani dei risultati elettorali delle elezioni amministrative che si sono svolti in Italia ieri. Un dato che mi fa riflettere: non solo nella mia Pistoia, ma un po’ in tutta Italia il Partito Democratico perde. E di brutto!

Analisi… Ma è merito dei partiti di destra o centrodestra ad avere incanalato la rabbia verso il diverso, verso l’immigrato (tout cour, a prescindere se sia rifugiato o meno, se sia in fuga da guerra etc etc) e verso il solito discorso trito che la sinistra non è brava a governare perché mette le tasse a tutti? Oppure è demerito della linea politica del segretario PD in primis ad aver spinto gli elettori a spostare la propria preferenza verso altri partiti?

Chi mi conosce sa bene quanto io non abbia mai avuto simpatie per il PD, meno che mai per il suo attuale segretario. E continuo a sostenere la mia antipatia verso una direzione politica di destra!

A livello locale forse qualcosa si può ancora fare (forse!), ma vedo quanto questo partito sia diventato una maschera, usata per continuare a fare i propri interessi nel proprio orticello (comunale/provinciale/regionale).

Cosa vuole il cittadino? Cosa chiede alla classe politica attuale? Indubbiamente qualcuno se lo sarà chiesto, per Dio! Se voglio fare politica, qualche domanda me la pongo… almeno io… Il cittadino vuole pagare meno tasse, perché siamo veramente al colmo e al paradosso che si predica bene e si razzola male (in pochi anni la mia TARI è triplicata!!!!); il cittadino vuole più sicurezza nelle città e nelle strade (spesso lasciate in balìa di se stesse); il cittadino vuole che i politici siano finalmente ONESTI, la lezione della prima Repubblica è servita solo a conclamare le tangenti e farle divenire attività quotidiana e spudoratamente alla luce del sole; il cittadino vuole che chi amministra un comune sia un primo cittadino che sì, ha un colore politico, ma che poi faccia qualcosa per tappare le buche lungo le strade, o che si prenda cura del verde, che faccia interventi seri sul territorio, senza usare il cemento come pretesto per far ripartire l’economia (invece di nuove colate per nuove abitazioni, che spesso rimangono invendute causa penuria di euro, ristrutturiamo quelle decine di migliaia che sono vuote).

Vogliamo poi parlare delle province? A cosa ha portato la riforma Del Rio? Ad un guazzabuglio giuridico e politico, ha azzerato competenze e professionalità, ha tolto un presidio sul territorio, ha spostato personale verso comuni e regioni o altri enti pubblici… E che è successo poi? Gli enti ci sono ancora, chiamateli come vi pare ma ci sono: depotenziati, senza soldi, senza avere la possibilità di gestire quel parco di competenze che sono state mantenute… Risultato? Presidenti di provincia costretti a denunciare lo Stato alle procure delle repubbliche!

E’ ora di finirla con gli spot elettorali, tanto cari a Renzi come a Berlusconi. Ed è ora di finirla anche con quella demagogia becera di Grillo e del suo movimento. La democrazia è il governo del popolo, e per fare questo occorre riportare la politica nelle famiglie. Ripartire da un concetto di partecipazione democratica, di far tornare l’interesse a occuparsi della res publica, della cosa pubblica. Coinvolgere i cittadini nell’interesse del singolo municipio, invitando la gente ai consigli comunali, informando e formando.

Finché gli interessi di pochi avranno il predominio sugli interessi dei tanti, e finché la smania dittatoriale di un singolo uomo al comando prevarrà sull’ottima di buona amministrazione e responsabilizzazione e di etica, allora ci meriteremo i Renzi e i Berlusconi che abbiamo avuto e che hanno ancora voce in capitolo.

Gli unti del signore, gli uomini salvatori della patria, chi si considera l’unica vera scialuppa di salvataggio… finiscono sempre per fare una pessima fine (politica e non).

A questi personaggi io preferisco un sindaco che si sporca le mani per fare il proprio lavoro e per essere presente con i cittadini. Di gente arroccata sugli scranni, buona sono a vaticinare e sproloquiare, che non ha nemmeno la decenza di ascoltare maggioranza e opposizione, che si sente superiore, che non fa mai una seria autocritica, non ne abbiamo più bisogno.

Roma caput… stop!

Inevitabilmente il pensiero e il riferimento è a quanto accaduto a Roma, nello scorso fine settimana. Una manifestazione PACIFICA è stata totalmente deviata e traviata dal solito branco di idioti.

Un evento annunciato da tempo… un percorso comunicato… perché non è stato messo in campo quando dovuto?

Ma soprattutto, perché è stato permesso che questi personaggi si infiltrassero tra i manifestanti, senza una preventiva reazione, ma soprattutto permettendo di mettere un pezzo della Capitale a ferro e fuoco? Un clone di “Genova 2001″…

Piena solidarietà ai manifestanti, pacifici e rispettosi… e alle centinaia di poliziotti, carabinieri e chi altro, tra le forze dell’ordine, era lì a “difesa”.

Ma uno Stato, a prescindere dal colore politico che in quel momento governa, deve garantire che, durante una manifestazione, ci sia il rispetto delle regole, da tutte le parti.

E invece, ecco di nuovo un assalto, una guerriglia urbana… ma perché? Mi domando, da semplice italiano: perché?

C’è qualcuno che può rispondere?