Mi piacerebbe… pensieri di un volontario VAB

Mi piacerebbe che ogni volontario avesse un unico stemma, un’unica uniforme, un unico cuore che batte forte per fare del bene alla collettività.

Mi piacerebbe che l’antincendio fosse una stagione breve, di qualche giorno o qualche ora soltanto, perché il fresco del bosco serve anche ai piromani.

Mi piacerebbe che le attrezzature fossero sempre in ordine, al loro posto, in magazzino… e non a casa dei volontari per un uso personale senza averne né l’autorizzazione né la qualifica per l’uso.

Mi piacerebbe che gli automezzi fossero sempre giallo VAB, parcheggiati in una rimessa, con il pieno di carburante nel serbatoio e nel TSK, che fossero sempre curati da chi ci sa mettere le mani, puliti, in ordine, pronti alla partenza… e non lasciati alla carlona, sempre a secco, senza cura, senza i livelli in ordine, che partono per grazia di Dio e che quando si guastano fanno danni da 4000 euro, guidati male, usati per andare a cazzeggiare o per gli affari propri (perché tanto non sono ancora riverniciati e quindi non ci controlla nessuno!).

Mi piacerebbe che ci fossero più persone che si avvicinano al mondo del volontariato perché hanno lo spirito di concedere un po’ del loro tempo, gratuitamente, per il bene della collettività… e non che, ogni volta che dici “volontario” ti venga chiesto, immancabilmente: “Ma ti pagano almeno? No? Male!”.

Mi piacerebbe che le spese di gestione di una sezione calassero… e non aumentassero di anno in anno, di mese in mese, perché le solite teste a fava di ragno hanno solo in mente “tanto non è mio, non me ne frega niente se si sciupa o non va!”

Mi piacerebbe che gli Enti Pubblici fossero più vicini al volontariato tutto, a tutte le associazioni, di qualsiasi natura e tipologia… e non solo a quelle in cui hanno persone di fiducia nei posti chiave e che la smettessero di sparare certe frasi del tipo “Eh… la XXX è una spina nel fianco al Comune di Pincopallino Di Sotto”, perché per risposta si potrebbe dire che il Comune di Pincopallino Di Sotto è sempre stato castrante e ostruttivo e quindi una vera spina nel fianco per la XXX!

Mi piacerebbe poter ricreare lo spirito di squadra per una grande esercitazione collettiva… e non guardare le foto e rimpiangere quei momenti di grande sacrificio ma che ormai fanno parte della storia.

Mi piacerebbe che le leggi fossero fatte dagli addetti ai lavori, che conoscono l’ambiente del Terzo Settore… e non da meri ragionieri che pensano solo a tagliare senza considerare che NOI facciamo un’opera primaria per l’Italia!

Mi piacerebbe vedere assemblee di soci sempre affollate, dove tutti insieme si discute della vita associativa, si litiga, ci si confronta, si ragiona da persone civili… e non serate deserte, urli, sbraitate, i muri scambiati per bersagli a freccette, malelingue che agiscono nell’ombra per arrivare ad occupare posti di potere e di comando, senza pensare che quella “poltrona” comporta tanti onori ma ancor più oneri. E soprattutto, mi piacerebbe che i volontari fossero onesti con loro stessi e con chi hanno scelto di rappresentarli e di coordinarli, perché siamo tutti insieme sulla stessa barca! E’ facile buttarsi in mare e scappare perché sul fondo c’è un po’ di acqua, il lavoro più duro è rimanere in barca e col secchio gettare l’acqua che entra…

Ecco cosa mi piacerebbe vedere nella mia sezione… ecco cosa mi piaceva vedere tre anni fa, quando ho iniziato la meravigliosa avventura di Consigliere di Sezione… purtroppo, ho visto ben poco di tutto ciò… E mi dispiace davvero tanto!

A proposito di Beppe Grillo

grillo_01-150x137Un appunto in risposta ad un post di un amico su Facebook, questo il mio punto di vista.

Il suo linguaggio sarà anche fin troppo sproloquioso… ma lui intercetta un discreto pezzo della popolazione italiana che è stufa dei partiti e della partitocrazia… non prendetelo troppo sotto gamba, perché nonostante tutto fa politica come tanti altri pagliacci e buffoni che sono in parlamento e che negli ultimi anni hanno fatto di tutto e di più e di peggio! E senza riferimenti precisi, perché tanti politici in maniera trasversale sarebbe da rimandarli a casa, invece di candidarli di nuovo… destra o sinistra non vale più, l’Italia non ha una storia ancora forte per attestarsi sul bipolarismo… ma ha voglia di moralità e di etica, soprattutto da chi se ne è riempito la bocca e poi l’ha sputata nel primo catino disponibile, lasciando la popolazione in balia di capitani poco coraggiosi e molto ladri…

Adsl KO

Per l’ennesima volta, la mia linea adsl ha problemi! Non è una novità, ahimè, perché in Italia siamo in tanti ad avere questa condanna, grazie ai non investimenti di Telecom Italia SpA, monopolista di fatto della rete telefonica.

Ma per chi è al limite dei 5 km di distanza dalla centrale, il segnale a singhiozzo è praticamente la prassi quotidiana! Questo dovuto alla distanza dalla stessa centrale, all’utilizzo di pali in tratta aerea piuttosto che interrare gli stessi negli scavi sotto strada, alla cattiva o addirittura pessima manutenzione della stessa rete (e c’è chi mi dice che i tecnici creano ad arte dei problemi per essere poi chiamati a risolverli, tanto per far qualcosa!), al pessimo impostamento aziendale di Telecom di non investire anche nei piccoli centri o nelle zone periferiche.

Esiste solo Milano? Esiste solo Firenze? Pisa? NO! Esistono anche tutti quei piccoli centri (come il mio comune, 6000 abitanti ma anche una serie di frazioni e case sparse lontane dal capoluogo) che hanno voglia di comunicare e di relazionarsi col resto del mondo… Eh no, noi siamo figli di un dio minore!

Unica alternativa? La chiavetta usb! Sfruttare così la banda larga mobile offerta dai gestori di telefonia… Con velocità di 7 Mbit/secondo VERI!

Semplice raffronto: io ho un abbonamento adsl su cavo dati con Tiscali, 33 euro al mese, velocità ipotetica (e utopistica) di 7 Mega, velocità accertata 2 Mega SCARSI. La diretta concorrente? Chiavetta H3G con velocità fino a 7.2 Mbit/s e abbonamento mensile di 14 euro per un massimo di 15 GB di traffico… no dico… c’è da porsi ulteriori dubbi?

USA

II EMENDAMENTO alla Costituzione degli Stati Uniti d’America – Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi.

Quindi, il porto d’armi non lede il diritto dei cittadini statunitensi a possedere e portare armi, ma lo regolamenta e lo disciplina, quindi la strage o le stragi si potevano evitare… o no?

Annunci di lavoro

Stamattina leggevo:

La PaolinoPaperino SpA filiale di Paperopoli Nord, seleziona per azienda di Paperopoli Sud un/una segretario/a amministrativo/a. Si richiede residenza o domicilio in zona Paperopoli Sud, età di apprendistato, diploma di ragioneria e minima esperienza nella mansione. Gli/le interessate possono inviare cv a paperopoli@paolinopaperino.qua o presentarsi presso la filiale PaolinoPaperino di Paperopoli Sud, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. per questa opportunità, non saranno prese in considerazione le candidature prive dei requisiti richiesti.

Mah…

Lavoro? No grazie!

1) Rispondo ad un annuncio… receptionist per una palestra… io MAI entrato in una struttura simile, sono un po’ perplesso, ma rispondo ugualmente. Facciamo un paio di colloqui, poi però chiamo e dico che non sono interessato.

2) Mi suggeriscono per un colloquio per un’agenzia assicurativa. Parlo con chi mi ha caldamente raccomandato per quel tipo di posto di lavoro e faccio presente le mie enormi perplessità sul modo, sui tipi di lavoro e su tante altre questioni che hanno sempre circondato queste tipologie lavorative. Alla fine, ringrazio di tutto cuore ma declino l’offerta.

In entrambi i casi mi sono sentito rispondere, più o meno alla stessa maniera, con questa frase: “ma se ti puoi permettere di rifiutare un lavoro, allora non hai bisogno di lavorare!”

Cominciamo a mettere i puntini sulle y. Chi mi propone queste offerte solitamente o è in pensione e si gode le sue migliaia d’euro al mese o ha un contratto a tempo indeterminato o è legato a doppia mandata a una poltrona da cui nessuno riuscirà a schiodarlo.

A tutti questi personaggi vorrei porre una semplice serie di domande: questi posti di lavoro parasubordinati/precari/sottopagati/da sfruttamento li avete mai proposti ai vostri figli/nipoti? Voi che mi illustrate fantomatici guadagni da mille e una favola, vi rendete conto che poi mi portate ad esempio gli anni ’80 e ’90 , dove si vendevano i frigoriferi agli eschimesi (con tutto il rispetto per quella popolazione) e si facevano paccate di soldi senza troppa fatica… mentre ora si fa la fame e ci si fa la guerra tra poveri per un tozzo di pane? Ma soprattutto, perché a ME propinate sempre e soltanto queste fantomatiche soluzioni lavorative? Un po’ di fantasia… e vaffancuore!!

Choosy

Il termine “choosy” si traduce in schizzinoso, esigente. Questo termine è stato espresso da un Ministro del Lavoro della nostra Repubblica Italiana. Noi giovani italiani non dobbiamo essere “choosy”, quindi non dobbiamo essere esigenti, schizzinosi…

Noi non dobbiamo…

Eppure, altri giovani italiani possono permettersi di esserlo: i figli di Monti, i figli della signora Fornero, i figli di tutti coloro che questa crisi economica l’hanno solo letta sul giornale o sentite le discussioni in televisione, ma il loro portafoglio non ne ha assolutamente risentito. Loro non sono “choosy”?

Riprendo un articolo pubblicato su sito dell’International Business Times: “Silvia Deaglio, figlia dell’attuale ministro del Welfare, si è laureata brillantemente in Medicina a 24 anni, oncologa a 28 e in più ha conseguito un dottorato in genetica umana a 32 anni. Ora, nulla da dire sulla sua carriera universitaria, ma qualcosa da dire c’è invece sul fatto che possiede ben due posti fissi: uno come professore associato di genetica medica, alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, e un altro come responsabile della ricerca alla Hugef, fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Notare che all’università di Torino insegna il ministro Fornero. Inoltre alcune ricerche della Deaglio sono state finanziata dalla Compagnia di Sanpaolo (la fondazione che controlla banca Intesa Sanpaolo), dove sua madre ha ricoperto la carica di vicepresidente nel periodo 2008-2010. Come se non bastasse è stata anche vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa tra il 2010 e il 2011. Ma nell’istituto di credito dal 2002 al 2011 ha ricoperto la carica di amministratore delegato Corrado Passera, attuale ministro dello Sviluppo economico nella squadra di Monti. Semplici coincidenze? Il ministro del Lavoro ha subito smentito il fatto che la figlia abbia due lavori, attualmente è soltanto docente universitario, e in quanto tale pagata dall’ateneo. Per quanto riguarda la ricerca il ministro chiarisce che la retribuzione proviene da un fondo internazionale.

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Zagabria non vuole più finanziare la Chiesa

In quattordici anni la Croazia ha dato alla Chiesa più di 640 milioni di euro. Ora, complice la crisi (e lo scandalo del Fra’ play boy), vuole rivedere gli accordi col Vaticano.

L’articolo, pubblicato da Globalist.it, mette in evidenza che, nonostante la Croazia sia un paese fortemente impregnato della cultura cattolica, in tempo di crisi ha posto l’accento sui milioni di euro che concede alla chiesa cattolica locale.

E visto che in tempo di crisi tutti devono fare la propria parte, rivedere il concordato economico e il malefico congegno dell’8×1000 potrebbe portare ai cittadini italiani diversi miliardi di euro di soldi in più nelle casse dello Stato.