Giornata della Memoria 2018

SE QUESTO E’ UN UOMO

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e i visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome,
senza più forza di ricordare,
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi.

Dedicato a tutti coloro che, ieri come oggi, non voglio guardare il mondo.
Dedicato a coloro che soffiano sulla paura del popolo contro il diverso, l’estraneo.
Dedicato a coloro che inneggiano al fascismo, al nazifascismo, a coloro che dicono che il Duce Mussolini ha fatto anche cose buone.
Dedicato alla gente che soffoca la libertà degli altri con la propria libertà.
Dedicato a chi non vuol guardare, ascoltare, ricordare che siamo stati in dittatura e che Primo Levi ne fu un testimone.
Dedicato a chi rinnega la Storia e gli orrori che noi uomini abbiamo osato scolpire nel nostro percorso sulla terra.

Dedicato a tutti quei ragazzi, i ragazzi del ’99, che si sono sacrificati per darci la libertà, la democrazia, un futuro.

Chi rinnega tutto ciò, non merita che il disprezzo e la compassione.

Fine estate

E anche l’estate 2012 si può dire conclusa. Ci siamo sorbiti una discreta valangata di anticicloni africani, la consuetudine anglosassone di un nome mitologico a questo evento meteorologico, temperature da record anche questa volta, arrivando ad essere la terza estate più calda dall’inizio delle misurazioni (XIX secolo), tante speranze, poche certezze…

Questa estate mi ha portato qualche nuovo amico e amica, qualche nuova conoscenza, vecchie incazzature, ma soprattutto la perdita di una persona molto molto cara, strappata a questa vita terrena per un “rospo malefico” al cervello.

Questa estate mi ha anche portato ad iniziare un piccolo percorso di riflessione, di analisi di 36 anni di vita su questo pezzetto di roccia che danza senza meta in questo universo…

Questa estate ormai sta scemando, lasciando il posto all’autunno… Le foglie ingialliscono, le giornate si accorciano, l’aria si fa più fresca e gli shorts lasciano il posto ai jeans…

Settembre è un capodanno, fatto di ricordi dei mesi caldi, delle vacanze (beate chi ha avuto la fortuna di farle!), di qualche viaggio, di qualche piccolo paesino scoperto vicino alla nostra casa… Settembre ci riporta sui banchi di scuola, sul treno, sull’autobus, in macchina per tornare alla scrivania o alla manovia… Settembre ci riporta a far la fila allo sportello delle Poste per pagare le solite bollette, aumentate perché il “Mercato” fà sempre i suoi porci comodi e quelli di chi si ingrassa le tasche con il sangue di noi povere bestie della plebe… Settembre ci porta sempre gli aumenti dei carburanti, i ritocchi dell’inflazione, il solito farso teatrino della politica che vuole portare nuove idee al Paese ma che poi fallisce nei soliti, ignobili giochi di potere e di poltrone, per quasi o tutti quelli che siedono nei posti di comando…

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