Strage di Viareggio

Mi permetto di dissentire dalla sentenza che il giudice di Lucca ha emesso nei confronti dei presunti colpevoli della strage avvenuta alla stazione di Viareggio il 29 giugno 2009.

Su Wikipedia l’evento viene così riepilogato: “Il treno, composto da 14 carri cisterna, era trainato dalla locomotiva E.655.175. Il primo carro era immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca PKP ed era stato costruito nel 2004 e revisionato il 2 marzo 2009 da una società di Bozzolo (MN), la Cima Riparazioni, mentre gli altri 13 erano immatricolati presso le ferrovie tedesche Deutsche Bahn. I carri con il gas erano stati instradati lungo il binario del raccordo interno che collega la raffineria SARPOM a San Martino di Trecate (NO) alla rete ferroviaria convenzionale da FS Logistica, che prima avrebbe compiuto le operazioni di verifica della sicurezza dei 14 carri e alla Stazione di Novara furono agganciati alla locomotiva. Le cisterne del convoglio, tra cui quella da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l’incendio, appartenevano alla multinazionale statunitense GATX (sebbene recassero l’insegna KVG, società austriaca di proprietà di GATX Rail) date in locazione a FS Logistica che utilizzava i carri per i servizi a Sarpom. Il treno era diretto, senza soste intermedie, a Gricignano di Aversa in provincia di Caserta, destinato all’Aversana Petroli della famiglia Cosentino di Casal di Principe.”

Me lo sono spiegato con un esempio: scelgo di prendere in affitto un’auto e mi reco da una società che noleggia veicoli. Firmo il contratto, pago il noleggio, prendo l’auto e vado a fare una bella scampagnata. Prendo l’autostrada, pago il pedaggio e mi dirigo verso il mare. Ad un certo punto, per un guasto o qualcosa di simile, si rompe il motore, a stento riesco ad uscire dalla corsia di marcia, tento di fermarmi sulla corsia di emergenza e tampono un’auto ferma lì precedentemente. E il proprietario di quest’ultima mi fa causa, dicendo che è colpa mia se ho distrutto la sua auto! Si, gli ho causato un danno, ma la colpa è dovuta ad un mezzo fallato che mi è stato dato per ottimo quando invece non lo era.

Chi chiede la testa di Moretti (e badate bene, a me non è mai stato simpatico quell’uomo), secondo me è più accecato dall’odio e dalla vendetta piuttosto che da una sete di giustizia. Perché Trenitalia avrà sicuramente una compartecipazione di colpa, ma la responsabilità sta a chi non ha revisionato in maniera corretta il carro che ha dato il via alla strage.

Si chiede a gran voce che siano pagate le colpe dovute alla mancata prevenzione e all’assenza di elementari norme di sicurezza. Colpe dovute ad un sistema che mette la salute e la vita delle persone ben dopo le ragioni del profitto. Ed è vero, il dio denaro costringe a mettere da parte l’uomo e a sacrificarlo per una continua e massiccia produzione di soldi. La nostra rete ferroviaria, però, è sicura. Lo dimostra il fatto che nessun incidente ferroviario è stato imputabile ad errore di sistema, ma sempre per un errore umano. Sistemi di controllo avanzati (SSC sistema supporto condotta – SCMT sistema controllo marcia treno – ERTMS/ETCS European Rail Traffic Management System/European Train Control System) che in Italia coprono il 100% dei binari in mano a RFI Spa, vale a dire l’85%. Ci sono stati problemi ai treni per danni ai locomotori, danni alle carrozze, danni strutturali per eventi calamitosi. Ma in Italia i treni non deragliano come invece accade in Germania, Spagna o altri paesi europei. Perché l’Italia ha deciso di investire in sicurezza. Avremmo stazioni sporche, ma di contro abbiamo sicurezza (il casino in Puglia è dovuto a colpe del gestore locale, che non ha ammodernato la rete, perché non era sottoposto ai controlli dell’ANSF Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria bensì ad un ufficio a parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti).

Perciò, chiedere la testa di Moretti perché un suo treno ha causato una strage per colpa di un carro botte preso in affitto è come chiedere la testa di Gianni Agnelli se una Fiat Panda ha avuto lo scoppio di una gomma prodotta dalla Michelin e poi rattoppata alla meno peggio dalla società di noleggio che ci ha affittato l’auto. A me sembra un po’ eccessivo.

Ci sono colpe e negligenze, è vero. Anche a più livelli e negligenze. Probabilmente va rimesso mano anche a tutto il corpus di leggi in materia.

Ma farci prendere dalla vendetta più nera e spacciarla per voglia di giustizia mi pare ben poco di civile. Riflettiamo.

Stazzema 2016

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Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

“Lo Stato siamo noi” – Piero Calamandrei

Calamandrei70 anni. La nostra Repubblica e la nostra Costituzione repubblicana hanno compiuto 70 anni. E ieri, come oggi, si ripropongono le medesime problematiche, sociali e politiche. Questo piccolo libretto, di poco più di 130 pagine, torna attuale come non mai.

Calamandrei, avvocato fiorentino di altissimo spessore morale, qui riporta il suo pensiero politico, sociale, culturale, civico. Da uomo del Foro e da costituente, ha dato una forte impronta al testo costituzionale.

Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliano capire ciò che significa Resistenza, antifascismo, rinascita dopo la dittatura, sognare una nuova Italia, far ripartire il nostro paese verso un grande avvenire. Ma soprattutto, per comprendere meglio ciò che la politica, in 70 anni, non ha prodotto ciò che nella Costituzione fu scritto. Un compromesso del popolo per il popolo, che è stato stravolto o inattuato per meri interessi di parte.

“[…] Intanto c’è ancora da far conoscere, dopo dieci anni, che cosa la Resistenza fu.
Gli italiani ancora non lo sanno: anche coloro che ne fecero parte non sanno a pieno quanta ne fu l’estensione e la grandezza. Ma specialmente i giovani, i giovinetti che vengono su ora, ignorano tutto di essa. Quando furono commemorati, un mese fa, i fratelli Cervi, il sentimento generale, anche tra gli uomini della Resistenza, era la commossa meraviglia: nessuno si immaginava la prossibilità di tanta grandezza in quella famiglia di gente semplice e oscura. E così per altri cento episodi. […]”

Buona lettura a tutti!

1° Maggio 2016

Quarto-Stato-Pi-giuseppe-Pelizza-da-Volpedo_a

Buona festa del lavoro a tutti.

A chi lavora con contratto a tempo indeterminato con tutte le garanzie.

A chi lavora con contratto con poche garanzie.

A chi ha un contratto a tempo.

A chi ha una collaborazione che maschera una subordinazione.

A chi lavora quando può, sbarcando il lunario alla meno peggio.

A chi non lavora e deve fare i salti mortali per campare.

Ai politici, che non hanno un lavoro ma il c/c pieno di soldi nostri, indebitamente accreditati ogni mese.

Ai politici corrotti, che si meritano un lavoro vero, tipo 10-15 anni di lavori forzati in una colonia penale agricola, così per capire veramente cosa vuol dire guadagnarsi il pane quotidiano in maniera onesta, come la maggior parte degli italiani.

Ai grandi industriali, che dei diritti dei lavoratori ci si puliscono il culo tutte le mattine come carta igienica.

Ai piccoli industriali, che spesso non mangiano pur di dare uno stipendio ai loro impiegati/operai.

Agli industriali corrotti, che con i sotterfugi delle leggi scritte dai politici corrotti e compiacenti, spostano i soldi all’estero e mandano in rovina le famiglie degli operai e degli impiegati.

Ai preti e ai prelati di Santa Romana Chiesa, quelli onesti.

Ai preti e ai prelati di Santa Romana Chiesa che “pecunia non olet” e allora si buttano sui soldi, sul peccato, sugli attici pagati con le offerte per i bambini bisognosi e se ne sbattono le palle dei poveri e delle famiglie bisognose.

Al Santo Padre, perché il suo lavoro è uno dei più difficili. Soprattutto perché c’è tanto di quel marcio in Vaticano che una discarica non basta. Ce ne vuole una grande come l’Italia intera.

All’Universo, a quella meravigliosa forza che ci unisce e che ci attraversa ogni giorno. Perché in un modo o nell’altro, in un equilibrio cosmico, da e riceve, do ut des.

Buon lavoro a tutti.

Cambio regole gestori telefonici

soldi2In questi ultimi giorni, mi è arrivato un sms sul cellulare: il mio gestore telefonico mi avvisa che la tariffa e le opzioni che ho attive, si rinnoveranno con un conteggio non più a 30 giorni ma a 4 settimane.

Costo e contenuto rimangono invariati; se voglio, ho diritto di recedere gratuitamente da questi servizi o passare ad un altro gestore senza penali.

Trovo il comportamento dei gestori telefonici alquanto oltraggioso per noi utenti! Passare da 30 giorni a 4 settimane equivale a farmi pagare di più, perché un mese solare non coinvide mai con 4 settimane canoniche, e questo è un espediente per sottrarmi soldi.

Ma il Codice del consumo non dice nulla? Ma è giusto che 3 dei 4 maggiori gestori italiani facciano un cartello, a totale discapito di noi consumatori?

E il governo, l’Antitrust italiano e quello europeo, l’Agcom che fanno? Dormono?

Sveglia Italia!

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Oggi in tante piazze si svolge un raduno di famiglie. Si, sono famiglie. Perché dove c’è amore, c’è una famiglia.

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Molti politici e personalità del popolo sbraitano e inneggiano contro il decreto Cirinnà: legittimo il loro punto di vista, ma totalmente deformante e deformato. Oltretutto, manipolando le informazioni in modo da stravolgere e disinformare!

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Grecia-Italia, fratelli di debito

soldi2In un articolo pubblicato su LaVoce.info, Nicola Borri e Pietro Reichlin analizzano il quadro economico della Grecia, con alle spalle il grande voto popolare del “no” ai sacrifici imposti dalla troika europea.

Mi ha colpito, alla fine dell’articolo, questa frase: “Non dimentichiamo che i problemi dell’economia greca non sono causati da uno shock reale temporaneo, o da un calo della domanda. Il paese vive al di sopra dei propri mezzi almeno dall’inizio degli anni Ottanta, e nessuna strategia finanziaria darà ai cittadini greci la ricchezza, gonfiata da aiuti massicci e credito facile, che credevano di avere.” Praticamente lo stesso problema dell’Italia! Anche il nostro paese ha iniziato ad usare massicciamente il debito pubblico per tutta una serie di operazioni di ammodernamento del paese, proprio a partire dagli anni 80, soprattutto con il governo Craxi.

Ora l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale pretendono, con la Germania a fare da megafono, che gli stati “cattivi” facciano austerità e riportino il debito sotto controllo, che impongano licenziamenti facili, tasse ancora più alte etc etc. Tutte queste manovre, chiamante ignobilmente “lacrime e sangue”, sono già state fatte, proprio a partire dal 2011, in entrambi i paesi. In Italia abbiamo avuto IMU, TASI, TARI, rincari di IVA, rincari di accise e sovrattasse provinciali e regionali. Noi ce li siamo sorbiti tutti, perché c’era da cominciare a smettere di vivere al di sopra dei propri mezzi. Peccato che, tutto questo, abbia innescato una tendenza recessiva, visto che la crisi bancaria ha coinvolo il popolo più debole. Ma la cosa che non mi torna è che le banche abbiamo avuto, caso strano, sempre il culo parato dagli stati. Gli aiuti alla Grecia sono andati a coprire i debiti con le banche francesi e tedesche per prime, non direttamente al popolo!! Stessa cosa in Italia: si è preferito immettere somme ingenti per salvare il Monte dei Paschi di Siena piuttosto che una semplice operazione di nazionalizzazione. Eh no, non si può, l’Unione Europea non lo prevede. Mi pare che non ci sia scritto da nessuna parte che bisogna salvare prima le banche e poi il popolo, o sbaglio? Ma se fosse così, questa allora è la peggiore ipotesi di Unione Europea che la mente diabolica dell’uomo potesse partorire. Mi viene in mente Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori del movimento europeista: se fosse vivo, penso che avrebbe molto da dire sulla politica di Bruxelles. O su come sia stato snaturato, mal nutrito e storpiato il suo bellissimo progetto europeista.

Ancora una volta, si è preferito passare prima dalle banche. Ancora una volta, i politici hanno deciso che è più importante il denaro del popolo. Niente pane, niente brioches: solo fame e miseria.

W l’Italia (nonostante tutto!)

bandieraItaliaSi, viva l’Italia. Nonostante tutto, viva il mio Paese, la mia Patria! Nonostante i politici corrotti, nonostante i ladri, i farabutti, i baciapile, i vigliacchi, i dittatori in doppio petto e/o mimetica, gli assassini, i calunniatori, i falsi, i meschini, gli ipocriti, ma nonostante anche tanta gente onesta, seria, leale, di cuore, magnanima, generosa. Che rende questo stivale un po’ più bello.

A loro dedico i miei auguri: siamo una bella Nazione!!!

Uniamoci, amiamoci
L’unione e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può!?

Irlanda-Italia

bandiera-rainbowIrlanda 1 – Italia 0. In termini calcistici, direi che la nostra nazione ha subìto una sonora sconfitta. In termini di civiltà e di maturità di una nazione nei confronti dei temi sociali.

Sono anni che assistiamo a una lotta pro vs contro l’estensione di diritti civili a cittadini ricadenti nella classificazione di “gay”. Da una parte, una fetta di politici, quasi tutti di centro-destra o destra, e le più alte cariche ecclesiastiche vaticane: condanna piena, senza sé o senza ma, diritti negati, anzi se ci fosse la galera sarebbe meglio (i forni crematori costano troppo e il gas va usato per altri scopi). Ovviamente, la mia è un’allusione sarcastica del loro pensiero, ma andate in un qualsiasi partitello e vedrete che le loro espressioni più colorite non saranno poi così tanto distanti dalle mie.

Dall’altra parte troviamo alcuni partiti di sinistra e una buona fetta di liberi pensatori e famosi scrittori, che sostengono invece che anche le persone omosessuali e transessuali abbiano diritto a vedere riconosciuti quelli che sono considerati diritti universali, nonché avere la tutela giuridica e legale, al pari delle persone etero che compongono la maggioranza della popolazione.

Scontro sui diritti, insomma. La voce grossa, purtroppo, la fa la Chiesa Cattolica. Per bocca del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin: «Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità».

Cardinale, mi permetta, ma penso che abbia sprecato un’occasione per stare zitto, piuttosto che aprire bocca e uscirsene con una deplorevole e pessima esternazione.